La pittura di Franco Cipriano sembra porsi in un orizzonte di pensiero che, nella scia di Nietzsche, pensa l’anima come “un nome per indicare qualcosa del corpo” (Così parlo Zarathustra) e, di conseguenza, il corpo come qualcosa che svela l’essenza e/o l’apparenza del termine ‘anima’. La sua è, infatti, pittura di corpi. Di corpi ardenti d’anima, o, il che o lo stesso, di ‘anime corporee’. E anche di volti, che sono l’essenza e la soglia dell’anima.
Il corpo dell’anima
Vincenzo COCCO
2015-01-01
Abstract
La pittura di Franco Cipriano sembra porsi in un orizzonte di pensiero che, nella scia di Nietzsche, pensa l’anima come “un nome per indicare qualcosa del corpo” (Così parlo Zarathustra) e, di conseguenza, il corpo come qualcosa che svela l’essenza e/o l’apparenza del termine ‘anima’. La sua è, infatti, pittura di corpi. Di corpi ardenti d’anima, o, il che o lo stesso, di ‘anime corporee’. E anche di volti, che sono l’essenza e la soglia dell’anima.File in questo prodotto:
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