L’identificazione di siti con criticità ambientali e la comprensione dei processi implicati è un prerequisito per la definizione di opportune strategie di mitigazione. Questo approccio prevede la derivazione di valori di background per l’individuazione dei siti con caratteristiche anomale (outlier spaziali). In questo contesto, gli algoritmi basati sulla stima robusta della struttura di covarianza operano direttamente nello spazio multidimensionale dei dati e possono essere utilizzati per inferire sulle cause delle anomalie, anche nel caso di dati composizionali, comunemente derivanti da analisi geo- e idrogeochimiche. Spesso impiegati per prospezioni geochimiche, le loro applicazioni in studi di monitoraggio ambientale sono ancora scarse. L’identificazione degli outlier spaziali è stata applicata al monitoraggio dei due principali sistemi fluviali del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, il Bussento e il Calore Salernitano, per evidenziare l’eventuale presenza di criticità ambientali in aree sensibili. A tale scopo, è stato utilizzato un dataset derivante da misure in acqua, ripetute per due anni (2016-2017), di 21 elementi chimici, 4 anioni, pigmenti fotosintetici, pH e conducibilità. Le analisi hanno evidenziato la presenza di criticità locali associate a immissione di reflui urbani mal depurati, lisciviazione di solfati da sistemi agrari e presenza di strutture metalliche in alveo.

Criticità locali in sistemi fluviali e definizione delle cause mediante analisi multivariata di outlier spaziali

Bellino A.;Baldantoni D.
2018-01-01

Abstract

L’identificazione di siti con criticità ambientali e la comprensione dei processi implicati è un prerequisito per la definizione di opportune strategie di mitigazione. Questo approccio prevede la derivazione di valori di background per l’individuazione dei siti con caratteristiche anomale (outlier spaziali). In questo contesto, gli algoritmi basati sulla stima robusta della struttura di covarianza operano direttamente nello spazio multidimensionale dei dati e possono essere utilizzati per inferire sulle cause delle anomalie, anche nel caso di dati composizionali, comunemente derivanti da analisi geo- e idrogeochimiche. Spesso impiegati per prospezioni geochimiche, le loro applicazioni in studi di monitoraggio ambientale sono ancora scarse. L’identificazione degli outlier spaziali è stata applicata al monitoraggio dei due principali sistemi fluviali del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, il Bussento e il Calore Salernitano, per evidenziare l’eventuale presenza di criticità ambientali in aree sensibili. A tale scopo, è stato utilizzato un dataset derivante da misure in acqua, ripetute per due anni (2016-2017), di 21 elementi chimici, 4 anioni, pigmenti fotosintetici, pH e conducibilità. Le analisi hanno evidenziato la presenza di criticità locali associate a immissione di reflui urbani mal depurati, lisciviazione di solfati da sistemi agrari e presenza di strutture metalliche in alveo.
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