Lo studio analizza, dedicando particolare attenzione al sistema illustrativo, i due testimoni superstiti del Chronicon composto dall'arcivescovo di Salerno Romualdo II Guarna, databili entro la fine del XII secolo: il codice in beneventana, attualmente conservato alla Biblioteca Apostolica Vaticana, ms. Vat. Lat. 3973 e quello in carolina, ora ms. Latin 4933 della Bibliothèque nationale de France. I due manoscritti testimoniano la diversificata tradizione grafica dello scriptorium della cattedrale che mantiene stretti legami con la tradizione longobarda, anche dopo la conquista del potere da parte della dinastia normanna; parallelamente emerge una nuova attenzione per le nuove forze cittadine, che vedono nella Scuola medica e negli intellettuali che gravitano attorno a lei un nuovo centro di aggregazione culturale. Per meglio comprendere l'interazione fra queste forze, in un momento critico che coincide con la perdita del ruolo di capitale da parte della città, si è proposta una prima restituzione dell'attività dello scriptorium della cattedrale e, più in generale, della produzione libraria salernitana dal X secolo al momento in cui sono prodotti i due manoscritti.
I più antichi testimoni decorati del Chronicon di Romualdo Guarna e lo scriptorium della cattedrale di Salerno
Giuseppa Zanichelli
2018-01-01
Abstract
Lo studio analizza, dedicando particolare attenzione al sistema illustrativo, i due testimoni superstiti del Chronicon composto dall'arcivescovo di Salerno Romualdo II Guarna, databili entro la fine del XII secolo: il codice in beneventana, attualmente conservato alla Biblioteca Apostolica Vaticana, ms. Vat. Lat. 3973 e quello in carolina, ora ms. Latin 4933 della Bibliothèque nationale de France. I due manoscritti testimoniano la diversificata tradizione grafica dello scriptorium della cattedrale che mantiene stretti legami con la tradizione longobarda, anche dopo la conquista del potere da parte della dinastia normanna; parallelamente emerge una nuova attenzione per le nuove forze cittadine, che vedono nella Scuola medica e negli intellettuali che gravitano attorno a lei un nuovo centro di aggregazione culturale. Per meglio comprendere l'interazione fra queste forze, in un momento critico che coincide con la perdita del ruolo di capitale da parte della città, si è proposta una prima restituzione dell'attività dello scriptorium della cattedrale e, più in generale, della produzione libraria salernitana dal X secolo al momento in cui sono prodotti i due manoscritti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.