Nato dalla fantasia di William Shakespeare, John Falstaff è un personaggio presente in tre opere del Bardo: Enrico IV, Parte I, Enrico IV, Parte II e Le allegre comari di Windsor, mentre nell’Enrico V ne rintracciamo la presenza solo attraverso il racconto della sua morte. Per la natura ambivalente dispiegata tra il dramma storico e la commedia, Falstaff è da sempre un ruolo ambito e rischioso per gli attori: soldato spaccone, bugiardo grassone o goffo ubriacone, Shakespeare conferisce a Falstaff una identità complessa che giustifica una fortuna rappresentativa che ha resistito al tempo, ai generi e ai codici espressivi nei quali è stato reinventato. Dal diciottesimo secolo in poi, Falstaff suscita un forte interesse che genera una ripresa letteraria, oltre dieci opere in musica e una pellicola cinematografica. Il saggio esamina il passaggio dal testo teatrale shakespeariano al melodramma di Giuseppe Verdi su libretto di Arrigo Boito (1893) e al film scritto, diretto e interpretato da Orson Welles nel 1965 dal titolo Falstaff: Chimes at Midnight. L’analisi punta a dimostrare che il percorso compiuto da Falstaff attraverso le forme del testo teatrale, del melodramma e del film non tradisce la forza della sua fonte originaria ma ribadisce l’efficacia e il rigoroso equilibrio della scrittura di Shakespeare anche nelle forme del comico.

Il viaggio di Falstaff: transcodificazione di un personaggio

Annamaria Sapienza
2019-01-01

Abstract

Nato dalla fantasia di William Shakespeare, John Falstaff è un personaggio presente in tre opere del Bardo: Enrico IV, Parte I, Enrico IV, Parte II e Le allegre comari di Windsor, mentre nell’Enrico V ne rintracciamo la presenza solo attraverso il racconto della sua morte. Per la natura ambivalente dispiegata tra il dramma storico e la commedia, Falstaff è da sempre un ruolo ambito e rischioso per gli attori: soldato spaccone, bugiardo grassone o goffo ubriacone, Shakespeare conferisce a Falstaff una identità complessa che giustifica una fortuna rappresentativa che ha resistito al tempo, ai generi e ai codici espressivi nei quali è stato reinventato. Dal diciottesimo secolo in poi, Falstaff suscita un forte interesse che genera una ripresa letteraria, oltre dieci opere in musica e una pellicola cinematografica. Il saggio esamina il passaggio dal testo teatrale shakespeariano al melodramma di Giuseppe Verdi su libretto di Arrigo Boito (1893) e al film scritto, diretto e interpretato da Orson Welles nel 1965 dal titolo Falstaff: Chimes at Midnight. L’analisi punta a dimostrare che il percorso compiuto da Falstaff attraverso le forme del testo teatrale, del melodramma e del film non tradisce la forza della sua fonte originaria ma ribadisce l’efficacia e il rigoroso equilibrio della scrittura di Shakespeare anche nelle forme del comico.
2019
978-88-6719-180-2
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