The analysis of transition paths from university to work offers a chance to reflect on the quality of university courses, on the one hand, and on the ability of the job market to “absorb” and value high skilled workers, on the other. Through an experimental project of integration among administrative databases, we analyzed the professional paths of more than 120,000 graduates. In fact, it is difficult to analyze the labor market today, the work demand expressed by the production system and the relation between work demand and academic degrees if we focus only on a “working/non working” variable. Instead, it is more complex, but also more meaningful, to understand the number and characteristics of the experiences, their lengths, the qualifications, the type of contracts and, possibly, conduct analysis on the combination of such elements. Our contribution is aimed to study in depth the professional paths of more than 200 university graduates holding a Master’s degree in education. The analysis shows that a high percentage of them is employed in positions that are coherent with the content of their studies, even if with non stable and barely protected contracts.

L’analisi dei percorsi di transizione al lavoro consente di raccogliere elementi di informazione utili per cercare di comprendere il rapporto dialettico che lega da un lato la qualità dei processi formativi, dall’altro la capacità del mondo del lavoro di assorbire e valorizzare le professionalità proposte dalla formazione universitaria. Attraverso una sperimentazione di integrazione tra banche dati amministrative abbiamo analizzato i percorsi professionali di oltre 120.000 laureati. Il mercato del lavoro attuale, la domanda del sistema produttivo e la relazione tra questa e i percorsi formativi di provenienza, difficilmente possono essere approfonditi se ci limitiamo a considerare il problema in termini riduttivi, considerando gli esiti occupazionali solo come risposta alla domanda “lavora/non lavora”. Maggiormente complesso, ma più significativo è comprendere il numero e le caratteristiche delle esperienze condotte, la loro durata, le qualifiche, le tipologie contrattuali e, possibilmente, effettuare analisi sulla combinazione di tali elementi. In quest’ottica, il nostro contributo intende approfondire, in modo particolare, i percorsi professionali di oltre 200 laureati magistrali in ambito pedagogico. L’analisi mostra che un’elevata percentuale di laureati in pedagogia risulta occupata e svolge attività coerenti con il contenuto dei propri studi, anche se con forme contrattuali spesso poco stabili e tutelate.

Educazione e transizione al lavoro. Strumenti per una migliore comprensione del fenomeno

Lucisano Pietro;Zanazzi Silvia
2017-01-01

Abstract

The analysis of transition paths from university to work offers a chance to reflect on the quality of university courses, on the one hand, and on the ability of the job market to “absorb” and value high skilled workers, on the other. Through an experimental project of integration among administrative databases, we analyzed the professional paths of more than 120,000 graduates. In fact, it is difficult to analyze the labor market today, the work demand expressed by the production system and the relation between work demand and academic degrees if we focus only on a “working/non working” variable. Instead, it is more complex, but also more meaningful, to understand the number and characteristics of the experiences, their lengths, the qualifications, the type of contracts and, possibly, conduct analysis on the combination of such elements. Our contribution is aimed to study in depth the professional paths of more than 200 university graduates holding a Master’s degree in education. The analysis shows that a high percentage of them is employed in positions that are coherent with the content of their studies, even if with non stable and barely protected contracts.
2017
9788867605248
L’analisi dei percorsi di transizione al lavoro consente di raccogliere elementi di informazione utili per cercare di comprendere il rapporto dialettico che lega da un lato la qualità dei processi formativi, dall’altro la capacità del mondo del lavoro di assorbire e valorizzare le professionalità proposte dalla formazione universitaria. Attraverso una sperimentazione di integrazione tra banche dati amministrative abbiamo analizzato i percorsi professionali di oltre 120.000 laureati. Il mercato del lavoro attuale, la domanda del sistema produttivo e la relazione tra questa e i percorsi formativi di provenienza, difficilmente possono essere approfonditi se ci limitiamo a considerare il problema in termini riduttivi, considerando gli esiti occupazionali solo come risposta alla domanda “lavora/non lavora”. Maggiormente complesso, ma più significativo è comprendere il numero e le caratteristiche delle esperienze condotte, la loro durata, le qualifiche, le tipologie contrattuali e, possibilmente, effettuare analisi sulla combinazione di tali elementi. In quest’ottica, il nostro contributo intende approfondire, in modo particolare, i percorsi professionali di oltre 200 laureati magistrali in ambito pedagogico. L’analisi mostra che un’elevata percentuale di laureati in pedagogia risulta occupata e svolge attività coerenti con il contenuto dei propri studi, anche se con forme contrattuali spesso poco stabili e tutelate.
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