“I am the only one in our generation who seems to be seeking a new form. […] I had already adopted the form before I had truly realized it. And then I knew it was essentially mine and I continue in it”. Queste parole, rivolte all’amico Warrington Dawson nel 1913, circoscrivono il perimetro di una poetica e ne definiscono l’obiettivo: l’individuazione di una nuova forma per il romanzo, inedita e squisitamente personale, adottata quasi per caso, prima ancora di divenire oggetto di consapevole ricerca e inesausta sperimentazione. Tale poetica, di carattere manifestamente impressionistico, ha il proprio manifesto nella “Preface” a The Nigger of the Narcissus del 1897. Introduzione ideale dell’intero corpus conradiano, la “Preface” troverà il proprio complemento nelle Author’s Notes. Scritte fra il 1917 e il 1920 e concepite come guide alla lettura dei romanzi e delle raccolte di racconti, le Notes rievocano, attraverso un viaggio sulle tracce della memoria, le circostanze che presiedettero alla genesi di quei testi. Al severo giudizio critico di Friederick Karl, che negli anni ‘60 liquidava questi testi come un esercizio frivolo «per un romanziere intento a riflettere con serietà sulla propria arte» [Karl 1960, 317], il mio intervento intende opporre una lettura volta a rivalutarne l’ideale unitarietà di temi e e a collocare nella giusta prospettiva la qualità peculiare del discorso critico conradiano. Lette in sequenza, inoltre, le Notes ci offrono anche un prezioso ritratto d’artista, perché è alle loro pagine, oltre che a quelle delle opere dichiaratamente autobiografiche, che Conrad affida la costruzione della propria “persona” di narratore.

"Seeking a New Form": Conrad's "Author's Notes" and the Art of the Novel

Marina Lops
2019-01-01

Abstract

“I am the only one in our generation who seems to be seeking a new form. […] I had already adopted the form before I had truly realized it. And then I knew it was essentially mine and I continue in it”. Queste parole, rivolte all’amico Warrington Dawson nel 1913, circoscrivono il perimetro di una poetica e ne definiscono l’obiettivo: l’individuazione di una nuova forma per il romanzo, inedita e squisitamente personale, adottata quasi per caso, prima ancora di divenire oggetto di consapevole ricerca e inesausta sperimentazione. Tale poetica, di carattere manifestamente impressionistico, ha il proprio manifesto nella “Preface” a The Nigger of the Narcissus del 1897. Introduzione ideale dell’intero corpus conradiano, la “Preface” troverà il proprio complemento nelle Author’s Notes. Scritte fra il 1917 e il 1920 e concepite come guide alla lettura dei romanzi e delle raccolte di racconti, le Notes rievocano, attraverso un viaggio sulle tracce della memoria, le circostanze che presiedettero alla genesi di quei testi. Al severo giudizio critico di Friederick Karl, che negli anni ‘60 liquidava questi testi come un esercizio frivolo «per un romanziere intento a riflettere con serietà sulla propria arte» [Karl 1960, 317], il mio intervento intende opporre una lettura volta a rivalutarne l’ideale unitarietà di temi e e a collocare nella giusta prospettiva la qualità peculiare del discorso critico conradiano. Lette in sequenza, inoltre, le Notes ci offrono anche un prezioso ritratto d’artista, perché è alle loro pagine, oltre che a quelle delle opere dichiaratamente autobiografiche, che Conrad affida la costruzione della propria “persona” di narratore.
2019
9782842877392
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4729357
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