Il contributo pubblica i risultati delle ricerche archeologiche condotte nel 2018 presso il santuario settentrionale di Paestum nell'ambito di una concessione triennale (2018-2020) richiesta al Ministero dei Beni Culturali. Nel contributo gli autori illustrano le ragioni di una ricerca avviata 70 anni dopo gli ultimi scavi condotti negli anni Cinquanta da Sestieri. Gli autori illustrano brevemente i risultati delle indagini geofisiche che hanno preceduto e indirizzato lo scavo e i due due saggi, uno più prossimo al tempio, l'altro ai margini meridionali del santuario e a ridosso della plateia settentrionale. Il primo dei due saggi ha consentito di rintrattacare la trincea realizzata negli anni '30 ma anche di recuperare lembi della stratigrafia più antica del santuario. Nell'altro le stratigrafie erano state invece intaccate da uno dei cipressi piantati nel 1928 da Maiuri per delimitare il santuario. Particolare attenzione in questo contributo è dato alla documentazione materiale che non era stata presentata in un precedente contributo che illustrava essenzialmente lo scavo e le sequenze statigrafiche.

Paestum: nuove ricerche nell'area del santuario settentrionale

Fausto Longo
Writing – Original Draft Preparation
;
2019

Abstract

Il contributo pubblica i risultati delle ricerche archeologiche condotte nel 2018 presso il santuario settentrionale di Paestum nell'ambito di una concessione triennale (2018-2020) richiesta al Ministero dei Beni Culturali. Nel contributo gli autori illustrano le ragioni di una ricerca avviata 70 anni dopo gli ultimi scavi condotti negli anni Cinquanta da Sestieri. Gli autori illustrano brevemente i risultati delle indagini geofisiche che hanno preceduto e indirizzato lo scavo e i due due saggi, uno più prossimo al tempio, l'altro ai margini meridionali del santuario e a ridosso della plateia settentrionale. Il primo dei due saggi ha consentito di rintrattacare la trincea realizzata negli anni '30 ma anche di recuperare lembi della stratigrafia più antica del santuario. Nell'altro le stratigrafie erano state invece intaccate da uno dei cipressi piantati nel 1928 da Maiuri per delimitare il santuario. Particolare attenzione in questo contributo è dato alla documentazione materiale che non era stata presentata in un precedente contributo che illustrava essenzialmente lo scavo e le sequenze statigrafiche.
2019
978-88-87744-88-0
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