Gli edifici esistenti, anche quando il loro valore non sia significativo dal punto di vista storico-architettonico e quando il loro uso sia messo in discussione o reso problematico da fenomeni di degrado, sotto-utilizzazione, obsolescenza, rappresentano certamente una risorsa, collaborante a formare un patrimonio inteso nella sua nozione più ampia ed estensiva; in questo caso non si parla di valore immobiliare – che pure costituisce un aspetto non irrilevante – ma di patrimonio inteso come bene capace di fornire, se opportunamente trasformato ed utilizzato, un vantaggio, un fine utile per la collettività. Da alcuni anni una ricerca progettuale condotta presso il Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università degli Studi di Salerno indaga possibilità e modi di trasformare edifici esistenti per renderli adatti ad essere abitati da persone affette dalla malattia di Alzheimer o da altre forme di patologie neurodegenerative, che – allo stato attuale delle conoscenze mediche – non presentano prospettive di guarigione, ma possono essere affrontate e gestite per mezzo di pratiche e approcci terapeutici nei quali lo spazio architettonico può avere un ruolo particolarmente importante. Lo spazio fisico può essere trasformato in modo da diventare “ambiente di cura”, con valenza di fattore terapeutico, in grado di contenere lo stress e il disagio propri della condizione di questi pazienti. Il presente contributo intende presentare lo stato dell’arte di questa ricerca, condotta anche nell’ambito di un confronto e di un’integrazione con le discipline che si occupano del benessere termico e della qualità dell'ambiente confinato, e promuovere una discussione pubblica sul concetto di patrimonio come potenzialità latente degli edifici esistenti degradati e/o sottoutilizzati.

Ri-abitare terapeutico. Metodi e pratiche per il recupero e la ristrutturazione di edifici esistenti nella città-paesaggio

Vanacore Roberto
2019-01-01

Abstract

Gli edifici esistenti, anche quando il loro valore non sia significativo dal punto di vista storico-architettonico e quando il loro uso sia messo in discussione o reso problematico da fenomeni di degrado, sotto-utilizzazione, obsolescenza, rappresentano certamente una risorsa, collaborante a formare un patrimonio inteso nella sua nozione più ampia ed estensiva; in questo caso non si parla di valore immobiliare – che pure costituisce un aspetto non irrilevante – ma di patrimonio inteso come bene capace di fornire, se opportunamente trasformato ed utilizzato, un vantaggio, un fine utile per la collettività. Da alcuni anni una ricerca progettuale condotta presso il Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università degli Studi di Salerno indaga possibilità e modi di trasformare edifici esistenti per renderli adatti ad essere abitati da persone affette dalla malattia di Alzheimer o da altre forme di patologie neurodegenerative, che – allo stato attuale delle conoscenze mediche – non presentano prospettive di guarigione, ma possono essere affrontate e gestite per mezzo di pratiche e approcci terapeutici nei quali lo spazio architettonico può avere un ruolo particolarmente importante. Lo spazio fisico può essere trasformato in modo da diventare “ambiente di cura”, con valenza di fattore terapeutico, in grado di contenere lo stress e il disagio propri della condizione di questi pazienti. Il presente contributo intende presentare lo stato dell’arte di questa ricerca, condotta anche nell’ambito di un confronto e di un’integrazione con le discipline che si occupano del benessere termico e della qualità dell'ambiente confinato, e promuovere una discussione pubblica sul concetto di patrimonio come potenzialità latente degli edifici esistenti degradati e/o sottoutilizzati.
2019
9788890905490
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4731559
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact