Testo (max 250 parole) Al fine di attrarre investimenti, favorire la crescita economica e la creazione di occupazione, molti Paesi hanno sperimentato la creazione di zone economiche speciali che, attualmente, nel mondo sono circa 2.700, per l'insediamento di nuove imprese. Si tratta di "aree di vantaggio" nelle quali, agli investimenti, oltre ad agevolazioni fiscali, sono generalmente garantite misure di sostegno finanziario, infrastrutturale e logistico, oltre alla previsione di aspetti normativi e iter procedurali differenti da quelli in vigore nel resto del Paese. Tali realtà hanno particolare rilevanza allorquando sono localizzate nelle aree retro portuali, in relazione alla loro capacità di influire e di avere ricadute sia sui sistemi economici ad asse afferenti, sia in relazione alle dinamiche che regolano i flussi commerciali marittimi e la scelta dei porti da scalare a livello globale, da parte dei grandi Carrier. Da un punto di vista di capacità competitiva connessa con l’integrazione dei sistemi logistici, se la presenza di zone economiche speciali può rappresentare un fattore di vantaggio localizzativo per le aziende che intendono investire, al contrario le condizioni organizzative dei retro porti possono rappresentare, se non organizzati pienamente (come accade in Italia, ad esempio), delle vere e proprie barriere al completo sviluppo del sistema logistico di un Paese. Questa specifico aspetto sarà analizzato sia a livello della portualità nel Bacino del Mediterraneo, sia con specifico riferimento ai tentativi di rafforzamento della logistica che si stanno sperimentando in Italia.

Ancorare i porti al territorio: il sistema Tanger Med

Teresa Amodio
2019-01-01

Abstract

Testo (max 250 parole) Al fine di attrarre investimenti, favorire la crescita economica e la creazione di occupazione, molti Paesi hanno sperimentato la creazione di zone economiche speciali che, attualmente, nel mondo sono circa 2.700, per l'insediamento di nuove imprese. Si tratta di "aree di vantaggio" nelle quali, agli investimenti, oltre ad agevolazioni fiscali, sono generalmente garantite misure di sostegno finanziario, infrastrutturale e logistico, oltre alla previsione di aspetti normativi e iter procedurali differenti da quelli in vigore nel resto del Paese. Tali realtà hanno particolare rilevanza allorquando sono localizzate nelle aree retro portuali, in relazione alla loro capacità di influire e di avere ricadute sia sui sistemi economici ad asse afferenti, sia in relazione alle dinamiche che regolano i flussi commerciali marittimi e la scelta dei porti da scalare a livello globale, da parte dei grandi Carrier. Da un punto di vista di capacità competitiva connessa con l’integrazione dei sistemi logistici, se la presenza di zone economiche speciali può rappresentare un fattore di vantaggio localizzativo per le aziende che intendono investire, al contrario le condizioni organizzative dei retro porti possono rappresentare, se non organizzati pienamente (come accade in Italia, ad esempio), delle vere e proprie barriere al completo sviluppo del sistema logistico di un Paese. Questa specifico aspetto sarà analizzato sia a livello della portualità nel Bacino del Mediterraneo, sia con specifico riferimento ai tentativi di rafforzamento della logistica che si stanno sperimentando in Italia.
2019
978-88-255-2409-3
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