Dal secondo dopoguerra e fino alla metà degli anni Ottanta del Novecento gli studi di ambito antropologico riguardanti il territorio italiano evidenziano un importante filone di ricerca e di riflessione incentrato sul mondo contadino e pastorale e, più in generale, sulla cultura degli strati sociali che, con i termini del tempo, sono definiti “fascia folklorica”, “cultura subalterna”, “mondo popolare”, ecc. Demologia è la denominazione che, insieme a tradizioni popolari, indica quel segmento di studi antropologici italiani. Aspetti filologici, semiotici, comunicativi, visuali, musicali, coreutici, museografici, ergologici, rituali, cerimoniali, magici, religiosi ecc., hanno contribuito – mediante l’elaborazione di una peculiare metodologia di ricerca e di analisi – a costruire un sapere complesso e stratificato, hanno dato luogo a un sistema di relazioni interdisciplinari spesso dal carattere sperimentale e innovativo, hanno stimolato una volontà di contribuire a una restituzione in chiave pubblica del lavoro antropologico in forma di azione politica, hanno determinato una penetrazione e una presenza nella società civile a un livello alto del contesto intellettuale in Italia, in seguito forse mai più raggiunto e oggi difficilmente pensabile. Questo volume, frutto del seminario biennale “Parole chiave su Folklore, Demologia, Cultura popolare, Tradizioni contadine…” tenuto fra il 2017 e il 2018 presso il Dipartimento di Storia, Antropologia, Religioni, Arte, Spettacolo della Sapienza Università di Roma, restituisce un’articolata e densa riflessione a più voci incentrata sulla rivisitazione di un’ampia selezione di volumi tra i più incisivi del periodo considerato, nel tentativo di tessere una fertile trama di relazioni significative fra un recente passato e la situazione attuale degli studi antropologici in Italia: una possibile via per la costruzione di un’“antropologia in stile italiano”.

Antropologi e antropologie. Riflessioni sul contemporaneo a partire dai molti echi di Alfonso M. di Nola

k. ballacchino
2019-01-01

Abstract

Dal secondo dopoguerra e fino alla metà degli anni Ottanta del Novecento gli studi di ambito antropologico riguardanti il territorio italiano evidenziano un importante filone di ricerca e di riflessione incentrato sul mondo contadino e pastorale e, più in generale, sulla cultura degli strati sociali che, con i termini del tempo, sono definiti “fascia folklorica”, “cultura subalterna”, “mondo popolare”, ecc. Demologia è la denominazione che, insieme a tradizioni popolari, indica quel segmento di studi antropologici italiani. Aspetti filologici, semiotici, comunicativi, visuali, musicali, coreutici, museografici, ergologici, rituali, cerimoniali, magici, religiosi ecc., hanno contribuito – mediante l’elaborazione di una peculiare metodologia di ricerca e di analisi – a costruire un sapere complesso e stratificato, hanno dato luogo a un sistema di relazioni interdisciplinari spesso dal carattere sperimentale e innovativo, hanno stimolato una volontà di contribuire a una restituzione in chiave pubblica del lavoro antropologico in forma di azione politica, hanno determinato una penetrazione e una presenza nella società civile a un livello alto del contesto intellettuale in Italia, in seguito forse mai più raggiunto e oggi difficilmente pensabile. Questo volume, frutto del seminario biennale “Parole chiave su Folklore, Demologia, Cultura popolare, Tradizioni contadine…” tenuto fra il 2017 e il 2018 presso il Dipartimento di Storia, Antropologia, Religioni, Arte, Spettacolo della Sapienza Università di Roma, restituisce un’articolata e densa riflessione a più voci incentrata sulla rivisitazione di un’ampia selezione di volumi tra i più incisivi del periodo considerato, nel tentativo di tessere una fertile trama di relazioni significative fra un recente passato e la situazione attuale degli studi antropologici in Italia: una possibile via per la costruzione di un’“antropologia in stile italiano”.
2019
978-88-7975-683-9
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4735554
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