Interrogando Ernst Bloch, il contributo mostra come nell’ontologia del non-ancora-essere (Noch-Nicht-Sein), elaborata sulla base di una interpretazione originale dell’eredità di Hegel e di Aristotele, la realtà si configuri come campo di possibilità, come lo spazio di realizzazione del novum. In questa prospettiva essa non può essere dunque pensata come il mero «paesaggio» dell’operare storico dell’uomo, ma come campo che si costituisce nel rapporto di tendenza e latenza dell’utopia concreta. La materia dialettico-potenziale di cui il mondo e l’uomo sono costituiti è infatti in se stessa carica di utopia, e contiene le prefigurazioni (in forma di immagini, simboli etc.) di ciò che l’uomo e il mondo saranno. L’impostazione monistico-materialistica appare però inadeguata a rispondere all’aspirazione ad un novum autentico che pure informa l’intera opera di Bloch.
Realtà e possibilità nell’ontologia utopica di Ernst Bloch. Il confronto con Hegel e Aristotele
vitale angelo maria
2019
Abstract
Interrogando Ernst Bloch, il contributo mostra come nell’ontologia del non-ancora-essere (Noch-Nicht-Sein), elaborata sulla base di una interpretazione originale dell’eredità di Hegel e di Aristotele, la realtà si configuri come campo di possibilità, come lo spazio di realizzazione del novum. In questa prospettiva essa non può essere dunque pensata come il mero «paesaggio» dell’operare storico dell’uomo, ma come campo che si costituisce nel rapporto di tendenza e latenza dell’utopia concreta. La materia dialettico-potenziale di cui il mondo e l’uomo sono costituiti è infatti in se stessa carica di utopia, e contiene le prefigurazioni (in forma di immagini, simboli etc.) di ciò che l’uomo e il mondo saranno. L’impostazione monistico-materialistica appare però inadeguata a rispondere all’aspirazione ad un novum autentico che pure informa l’intera opera di Bloch.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.