Il presente contributo intende approfondire le relazioni che sussistono tra le ville romane e il complesso paesaggio della costa vesuviana che le circonda; le radici di questo tema hanno preso avvio nell’ambito di una ricerca di dottorato che si sta svolgendo presso il DiCIV dell’Università di Salerno. L’interesse rivolto alle architetture studiate in questo contributo, alcune note, come la villa dei Misteri e quella dei Papiri, e alcune meno note, come le ville rustiche di Boscoreale, non è di tipo archeologico, ma è strettamente indirizzato a disvelare il significato delle loro forme. Queste ultime, infatti, non sono regolamentate dalla città, dalle dimensioni e dalle proporzioni dell’isolato, bensì dal dialogo che intessono con il paesaggio in cui si collocano. Una relazione di senso fondativa che definisce un nuovo modo di costruire lo spazio dell’abitare, che rivolge lo sguardo alle bellezze del territorio. Queste ville, stabilivano, e spesso stabiliscono ancora, una relazione con il paesaggio, spesso non consapevole, ma certamente finalizzata al raggiungimento, come dicevano gli antichi romani, della voluptas, che consiste nella ricerca del piacere e nella fuga dal dolore.
Abitare i paesaggi della costa vesuviana. Uno studio sulle ville romane
Roberto Vanacore;Manuela Antoniciello
2019
Abstract
Il presente contributo intende approfondire le relazioni che sussistono tra le ville romane e il complesso paesaggio della costa vesuviana che le circonda; le radici di questo tema hanno preso avvio nell’ambito di una ricerca di dottorato che si sta svolgendo presso il DiCIV dell’Università di Salerno. L’interesse rivolto alle architetture studiate in questo contributo, alcune note, come la villa dei Misteri e quella dei Papiri, e alcune meno note, come le ville rustiche di Boscoreale, non è di tipo archeologico, ma è strettamente indirizzato a disvelare il significato delle loro forme. Queste ultime, infatti, non sono regolamentate dalla città, dalle dimensioni e dalle proporzioni dell’isolato, bensì dal dialogo che intessono con il paesaggio in cui si collocano. Una relazione di senso fondativa che definisce un nuovo modo di costruire lo spazio dell’abitare, che rivolge lo sguardo alle bellezze del territorio. Queste ville, stabilivano, e spesso stabiliscono ancora, una relazione con il paesaggio, spesso non consapevole, ma certamente finalizzata al raggiungimento, come dicevano gli antichi romani, della voluptas, che consiste nella ricerca del piacere e nella fuga dal dolore.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.