Le connotazioni materiali, concrete, metaforiche e simboliche che possiamo riferire al concetto di “luogo” – in ambito educativo e narrativo – sono assai numerose, e corrispondono ad una polisemia interpretativa che apre orizzonti di significati assai variegati. Ovviamente si tratta di una varietà che va osservata con prudenza analitica ma che, sin da subito, consegna una enorme ricchezza di significati. La rappresentazione di una dialettica (più o meno contrastiva) tra luogo e non-luogo – e tra consistenza spaziale della “circostanza” e metaforico ampliamento riferibile a tutto ciò che il luogo negato restituisce all’immaginario – si colloca quale dinamica privilegiata nell’analisi dell’intreccio fiabesco; nell’osservazione attenta e “libera” che, per dirla con Franco Cambi, adottiamo per il registro “fiabico” del racconto e, perché no, delle cose del vivere di ogni giorno (2010). Lo spostamento della riflessione in questo territorio simbolico e metaforico consente di ricollocare la citata dialettica luogo/non luogo – e le sfumature semantiche ad essa riferibili – nel territorio letterario e narrativo che, generosamente, finisce per ampliarne possibilità e prospettive.
Orizzonti pedagogici e letterari. Tra luoghi narrati e spazi narranti
leonardo Acone
2020-01-01
Abstract
Le connotazioni materiali, concrete, metaforiche e simboliche che possiamo riferire al concetto di “luogo” – in ambito educativo e narrativo – sono assai numerose, e corrispondono ad una polisemia interpretativa che apre orizzonti di significati assai variegati. Ovviamente si tratta di una varietà che va osservata con prudenza analitica ma che, sin da subito, consegna una enorme ricchezza di significati. La rappresentazione di una dialettica (più o meno contrastiva) tra luogo e non-luogo – e tra consistenza spaziale della “circostanza” e metaforico ampliamento riferibile a tutto ciò che il luogo negato restituisce all’immaginario – si colloca quale dinamica privilegiata nell’analisi dell’intreccio fiabesco; nell’osservazione attenta e “libera” che, per dirla con Franco Cambi, adottiamo per il registro “fiabico” del racconto e, perché no, delle cose del vivere di ogni giorno (2010). Lo spostamento della riflessione in questo territorio simbolico e metaforico consente di ricollocare la citata dialettica luogo/non luogo – e le sfumature semantiche ad essa riferibili – nel territorio letterario e narrativo che, generosamente, finisce per ampliarne possibilità e prospettive.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.