Roma e la sua vita mondana offrono uno spaccato della quotidianità e di quell’antichità che, da sempre, suscita l'interesse di de Brosses. A Roma viene ricevuto da aristocratici, cardinali, dal papa e dal pretendente d’Inghilterra, il che gli consente di trasmettere al lettore le conversazioni, i commenti pungenti e divertenti, di essere informato su lotte di potere e corruzione del tempo in quanto spettatore coinvolto e partecipe. I giudizi impietosi che esprime su Roma non sono mai eccessivi, ma frutto di riflessione e spirito di osservazione fuori dal comune che gli valgono apprezzamenti più che critiche .Il giudizio che il lettore condivide sulla città è il pensiero di de Brosses, il quale descrive Roma, dal punto di vista estetico, ritenendola la città più bella del mondo, anche più di Parigi. Il che non è certo poca cosa, se si considera il giudizio che i francesi e, in particolare l’autore, esprimono abitualmente sulla loro capitale. Il viaggiatore ammette che il governo della città è il peggiore possibile, precisando che la ragione è da ricercare nella strana composizione della popolazione costituita per un terzo da sacerdoti, un terzo da persone che lavorano poco o nulla e per il restante da gente che non fa assolutamente nulla. Lo Stato non ha dato impulso né all’agricoltura e al commercio e neppure alle piccole imprese. Tra le attività principali sono da annoverare riti fastosi e inutili celebrati dai cardinali. Gli introiti che consentono alla città di sopravvivere provengono da paesi esteri. L’alternanza delle corti papali prevede il succedersi di persone corrotte preoccupate solo di assicurarsi benessere e ricchezza a discapito di altri.
I Mirabilia urbis Romae di un viaggiatore francese del Settecento
Rosario Pellegrino
2021
Abstract
Roma e la sua vita mondana offrono uno spaccato della quotidianità e di quell’antichità che, da sempre, suscita l'interesse di de Brosses. A Roma viene ricevuto da aristocratici, cardinali, dal papa e dal pretendente d’Inghilterra, il che gli consente di trasmettere al lettore le conversazioni, i commenti pungenti e divertenti, di essere informato su lotte di potere e corruzione del tempo in quanto spettatore coinvolto e partecipe. I giudizi impietosi che esprime su Roma non sono mai eccessivi, ma frutto di riflessione e spirito di osservazione fuori dal comune che gli valgono apprezzamenti più che critiche .Il giudizio che il lettore condivide sulla città è il pensiero di de Brosses, il quale descrive Roma, dal punto di vista estetico, ritenendola la città più bella del mondo, anche più di Parigi. Il che non è certo poca cosa, se si considera il giudizio che i francesi e, in particolare l’autore, esprimono abitualmente sulla loro capitale. Il viaggiatore ammette che il governo della città è il peggiore possibile, precisando che la ragione è da ricercare nella strana composizione della popolazione costituita per un terzo da sacerdoti, un terzo da persone che lavorano poco o nulla e per il restante da gente che non fa assolutamente nulla. Lo Stato non ha dato impulso né all’agricoltura e al commercio e neppure alle piccole imprese. Tra le attività principali sono da annoverare riti fastosi e inutili celebrati dai cardinali. Gli introiti che consentono alla città di sopravvivere provengono da paesi esteri. L’alternanza delle corti papali prevede il succedersi di persone corrotte preoccupate solo di assicurarsi benessere e ricchezza a discapito di altri.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.