La rapida crescita della popolazione ha causato nel tempo un aumento incontrollato delle superfici impermeabili con un conseguente impatto negativo sul ciclo urbano dell’acqua dovuto alla riduzione dell’ evapotraspirazione e infiltrazione e all’ aumento del deflusso superficiale. Difatti, i sistemi di drenaggio urbano potrebbero essere sovraccaricati dall’ eccessiva produzione di deflusso innescando fenomeni di allagamento. La crescente frequenza e severità di questi fenomeni calamitosi richiede di intervenire con l’uso di sistemi di drenaggio urbano sostenibile. Questi sistemi consentono una notevole mitigazione del deflusso urbano. Tra tali tecnologie, i tetti verdi sono uno strumento molto valido per la gestione delle acque urbane meteoriche se applicate a scala di bacino. Il numero di tetti tradizionali presenti all’ interno del bacino idonei per essere riadattati ad ospitare un tetto verde, può essere investigato mediante l’uso delle immagini satellitari da radar ad apertura sintetica. Alla luce di ciò, questo lavoro ha un duplice obiettivo, da un lato, esso mira ad investigare una possibile relazione tra il numero crescente di eventi alluvionali e il cambiamento di uso del suolo all’ interno del bacino del Sarno dal 1995 al 2016 e, dall’ altro lato, mira a valutare i benefici idrologici che si avrebbero nel caso di una installazione diffusa dei tetti verdi all’ interno dell’area studio. Il bacino del Sarno è stato selezionato come caso studio in quanto è una delle aree maggiormente a rischio di inondazione in Italia. Innanzitutto, è stato compilato un archivio degli eventi alluvionali occorsi nel bacino durante gli ultimi due decenni. Tale archivio contiene più di 88 eventi. Un’analisi statistica dei fenomeni alluvionali nel tempo ha rivelato una tendenza di occorrenza crescente durante il periodo in analisi. L’elaborazione delle immagini satellitari riferite all’ area studio ha permesso di identificare una correlazione tra il crescente verificarsi degli eventi alluvionali e l’aumento della superficie impermeabile che è passata dal 10% al 18% tra il 1995 e il 2016. Allo scopo di quantificare la mitigazione delle acque meteoriche ad opera dei tetti verdi, uno scenario reale che considera l’effettivo uso del suolo nel bacino del Sarno è stato simulato e confrontato con uno scenario potenziale che prevede la conversione dei tetti tradizionali in tetti verdi. Le immagini satellitari hanno consentito di stimare quantitativamente la superficie del bacino potenzialmente convertibile in tetti verdi. La simulazione è stata svolta utilizzando il modello SWMM dopo attenta calibrazione. Essa è stata eseguita con riferimento a quattro eventi meteorici realmente occorsi sul territorio e selezionati secondo criteri di severità. Il confronto è stato effettuato in termini di percentuale di riduzione del volume di deflusso superficiale, di riduzione del picco di flusso, riduzione delle sezioni allagate e in termini di percentuale di aumento del tempo di ritardo. I risultati hanno evidenziato che dopo la conversione dei tetti tradizionali in tetti verdi, si è verificata una massima riduzione del volume di deflusso, del picco, delle sezioni allagate rispettivamente del 42%, 100% e 60% mentre non è stato possibile individuare un chiaro comportamento in termini di aumento del tempo di ritardo.

IDENTIFICAZIONE DELLA SUPERFICIE POTENZIALMENTE CONVERTIBILE IN TETTI VERDI NEL BACINO DEL SARNO ALLO SCOPO DI QUANTIFICARE LA RIDUZIONE DEL RISCHIO IDROLOGICO

mirka mobilia
;
antonia Longobardi
2021-01-01

Abstract

La rapida crescita della popolazione ha causato nel tempo un aumento incontrollato delle superfici impermeabili con un conseguente impatto negativo sul ciclo urbano dell’acqua dovuto alla riduzione dell’ evapotraspirazione e infiltrazione e all’ aumento del deflusso superficiale. Difatti, i sistemi di drenaggio urbano potrebbero essere sovraccaricati dall’ eccessiva produzione di deflusso innescando fenomeni di allagamento. La crescente frequenza e severità di questi fenomeni calamitosi richiede di intervenire con l’uso di sistemi di drenaggio urbano sostenibile. Questi sistemi consentono una notevole mitigazione del deflusso urbano. Tra tali tecnologie, i tetti verdi sono uno strumento molto valido per la gestione delle acque urbane meteoriche se applicate a scala di bacino. Il numero di tetti tradizionali presenti all’ interno del bacino idonei per essere riadattati ad ospitare un tetto verde, può essere investigato mediante l’uso delle immagini satellitari da radar ad apertura sintetica. Alla luce di ciò, questo lavoro ha un duplice obiettivo, da un lato, esso mira ad investigare una possibile relazione tra il numero crescente di eventi alluvionali e il cambiamento di uso del suolo all’ interno del bacino del Sarno dal 1995 al 2016 e, dall’ altro lato, mira a valutare i benefici idrologici che si avrebbero nel caso di una installazione diffusa dei tetti verdi all’ interno dell’area studio. Il bacino del Sarno è stato selezionato come caso studio in quanto è una delle aree maggiormente a rischio di inondazione in Italia. Innanzitutto, è stato compilato un archivio degli eventi alluvionali occorsi nel bacino durante gli ultimi due decenni. Tale archivio contiene più di 88 eventi. Un’analisi statistica dei fenomeni alluvionali nel tempo ha rivelato una tendenza di occorrenza crescente durante il periodo in analisi. L’elaborazione delle immagini satellitari riferite all’ area studio ha permesso di identificare una correlazione tra il crescente verificarsi degli eventi alluvionali e l’aumento della superficie impermeabile che è passata dal 10% al 18% tra il 1995 e il 2016. Allo scopo di quantificare la mitigazione delle acque meteoriche ad opera dei tetti verdi, uno scenario reale che considera l’effettivo uso del suolo nel bacino del Sarno è stato simulato e confrontato con uno scenario potenziale che prevede la conversione dei tetti tradizionali in tetti verdi. Le immagini satellitari hanno consentito di stimare quantitativamente la superficie del bacino potenzialmente convertibile in tetti verdi. La simulazione è stata svolta utilizzando il modello SWMM dopo attenta calibrazione. Essa è stata eseguita con riferimento a quattro eventi meteorici realmente occorsi sul territorio e selezionati secondo criteri di severità. Il confronto è stato effettuato in termini di percentuale di riduzione del volume di deflusso superficiale, di riduzione del picco di flusso, riduzione delle sezioni allagate e in termini di percentuale di aumento del tempo di ritardo. I risultati hanno evidenziato che dopo la conversione dei tetti tradizionali in tetti verdi, si è verificata una massima riduzione del volume di deflusso, del picco, delle sezioni allagate rispettivamente del 42%, 100% e 60% mentre non è stato possibile individuare un chiaro comportamento in termini di aumento del tempo di ritardo.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4770262
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact