Nonostante le difficoltà, i cambiamenti nelle rappresentazioni sociali e le faticose conquiste sul piano dei diritti civili, ancora scarso rimane l'interesse delle istituzioni del nostro Paese verso le fragilità psicologiche e sociali vissute dalle persone LGBTQAI+, aspetto, invece, che altrove ha trovato un'ampia trattazione. Se si registra la comparsa di un nuovo paradigma medico di tipo bio-psico-sociale che inquadra i bisogni di salute del paziente nel contesto delle sue caratteristiche psicologiche e delle sue relazioni sociali, non si comprende perché, in particolar modo per le persone LGBTQAI+, l'attenzione resta confinata alla sessualità e spesso attraverso un approccio eccessivamente medicalizzato. I principali fattori di rischio, infatti, sono riscontrabili nei processi di invisibilizzazione sociale dovuti alla condizione di appartenenza a una minoranza sessuale, situazione che conduce la riflessione sulla salute da un'ottica esclusivamente medico sanitaria a quella più ampia che propone la riflessione sociologica che, al contrario, prende in esame quelle condizioni sociali e relazionali che fanno sì che "la sessualità" diventi una categoria attraverso la quale distinguere il “normale” dal “patologico”" e dalla quale possono scaturire processi di stigmatizzazione e discriminazione. La salute delle persone LGBTQAI+, quindi, richiede un approfondimento più accurato che riesca a cogliere i fattori che incidono su comportamenti e stili di vita, esplorati con questo volume, che raccoglie contributi inediti di studiosi e studiose dell'argomento e favorire così l’emergere di tematiche e dimensioni ancora latenti e che si prefigurano con la progressiva apertura delle società nei confronti dei generi, degli orientamenti, e delle sessualità non normativi.
(con Cirus Rinaldi), La Salute delle persone LGBTQI+: fra invisibilità, stigmatizzazione e segnali di empowerment
Masullo Giuseppe
2022-01-01
Abstract
Nonostante le difficoltà, i cambiamenti nelle rappresentazioni sociali e le faticose conquiste sul piano dei diritti civili, ancora scarso rimane l'interesse delle istituzioni del nostro Paese verso le fragilità psicologiche e sociali vissute dalle persone LGBTQAI+, aspetto, invece, che altrove ha trovato un'ampia trattazione. Se si registra la comparsa di un nuovo paradigma medico di tipo bio-psico-sociale che inquadra i bisogni di salute del paziente nel contesto delle sue caratteristiche psicologiche e delle sue relazioni sociali, non si comprende perché, in particolar modo per le persone LGBTQAI+, l'attenzione resta confinata alla sessualità e spesso attraverso un approccio eccessivamente medicalizzato. I principali fattori di rischio, infatti, sono riscontrabili nei processi di invisibilizzazione sociale dovuti alla condizione di appartenenza a una minoranza sessuale, situazione che conduce la riflessione sulla salute da un'ottica esclusivamente medico sanitaria a quella più ampia che propone la riflessione sociologica che, al contrario, prende in esame quelle condizioni sociali e relazionali che fanno sì che "la sessualità" diventi una categoria attraverso la quale distinguere il “normale” dal “patologico”" e dalla quale possono scaturire processi di stigmatizzazione e discriminazione. La salute delle persone LGBTQAI+, quindi, richiede un approfondimento più accurato che riesca a cogliere i fattori che incidono su comportamenti e stili di vita, esplorati con questo volume, che raccoglie contributi inediti di studiosi e studiose dell'argomento e favorire così l’emergere di tematiche e dimensioni ancora latenti e che si prefigurano con la progressiva apertura delle società nei confronti dei generi, degli orientamenti, e delle sessualità non normativi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.