Il Progetto PRIN 2010-2011 su “La mitigazione del rischio da frana mediante interventi sostenibili” si è posto l’obiettivo principale di individuare le più idonee strategie di mitigazione del rischio da frana a cui sono esposte le persone, le strutture e le infrastrutture, le attività economiche, i beni ambientali e culturali, nel rispetto delle esigenze di validità tecnica e di sviluppo, inteso nelle sue dimensioni fondamentali di sostenibilità ambientale, economica e sociale, oltre che di compatibilità paesaggistica (DPR 207/2010). L’obiettivo così posto è in linea con le priorità del programma quadro di ricerca ed innovazione (2014-2020) Horizon 2020 e, in particolare, con quella riguardante le “sfide per la società” il cui “sostegno verte sulla costituzione di una robusta base di conoscenze per le decisioni politiche a livello internazionale, unionale, nazionale e regionale”. Per il perseguimento del predetto obiettivo si è fatto riferimento, per gli aspetti di natura tecnica, al processo di gestione del rischio da frana proposto da Fell et al. (2008a) che si articola in diverse fasi orientate, rispettivamente, all’analisi, valutazione e mitigazione del rischio. Con riferimento, invece, agli aspetti della ricerca riguardanti la sostenibilità della mitigazione del rischio, si è ritenuta necessaria l’adozione di un approccio metodologico originale per la carenza della letteratura scientifica su molteplici degli argomenti da affrontare, la complessità degli obiettivi da perseguire e la grande diffusione del rischio da frana sul territorio nazionale. In particolare, le attività si sono orientate al perseguimento della sostenibilità intesa in termini sia i) di sistema di gestione del rischio da frana, nell’ambito di uno sviluppo strategico da perseguire a scala nazionale, regionale e comunale, e sia ii) del singolo intervento di mitigazione che, oltre ai requisiti tecnici, deve rispettare quelli di sostenibilità e compatibilità paesaggistica a scala di versante. Il percorso metodologico così delineato consente di individuare preliminarmente i Comuni che a scala regionale necessitano prioritariamente della mitigazione del rischio da frana e, a seguire, rende possibile la scelta dei più idonei interventi strutturali e non strutturali (alcuni dei quali innovativi) da realizzare a scala comunale e di versante. L’applicabilità dell'approccio proposto è stata testata in aree campione del territorio nazionale che, sistematicamente, sono sede di eventi dalle conseguenze rilevanti in termini di perdita di vite umane e di danni al patrimonio esistente. Lo sviluppo delle correlate attività ha visto il coinvolgimento, sulla base dei ruoli stabiliti in sede di presentazione del Progetto, di un numero elevato di Unità di Ricerca – UR (Università di Salerno – UniSa, Politecnico di Milano – PoliMi, Università di Napoli “Parthenope” – UniParth, Politecnico di Torino – PoliTo, Università di Perugia – UniPg, Università “Mediterranea” di Reggio Calabria – UniRC, Università della Basilicata – UniBas, Università di Genova – UniGe, Università di Palermo – UniPa). Le presenti Linee Guida per “La gestione sostenibile del rischio da frana in Italia” sintetizzano gli esiti del lungo e intenso lavoro di studio e di ricerca svolto nel corso del triennio di finanziamento del Progetto (che si è esteso dall’1 febbraio 2013 all’1 febbraio 2016) in cui, peraltro, sono stati attribuiti vari riconoscimenti ai componenti delle UR. A tal riguardo, si citano la Relazione Generale sul tema “Criteri di analisi e gestione del rischio da frana: dal Governo centrale alle comunità locali” (nell’ambito del XXV Convegno Nazionale di Geotecnica su “La geotecnica nella difesa del territorio e delle infrastrutture dalle calamità naturali” svoltosi a Baveno (VB) dal 4 al 6 giugno 2014) e la XIII Conferenza Annuale “Arrigo Croce” sul tema “La Geotecnica delle grandi aree” (svoltasi a Roma in data 18 dicembre 2014), entrambe affidate al Prof. Leonardo Cascini, Coordinatore Scientifico del Progetto. Le relazioni svolte, unitamente ai prodotti delle attività di tutti i componenti delle UR, consentono di delineare un quadro di riferimento che coglie l’obiettivo del Progetto, come nel seguito illustrato anche con l’ausilio di stralci integrali dei contributi di Cascini (2014, 2015).

La gestione sostenibile del rischio da frana in Italia

Settimio Ferlisi;
2021-01-01

Abstract

Il Progetto PRIN 2010-2011 su “La mitigazione del rischio da frana mediante interventi sostenibili” si è posto l’obiettivo principale di individuare le più idonee strategie di mitigazione del rischio da frana a cui sono esposte le persone, le strutture e le infrastrutture, le attività economiche, i beni ambientali e culturali, nel rispetto delle esigenze di validità tecnica e di sviluppo, inteso nelle sue dimensioni fondamentali di sostenibilità ambientale, economica e sociale, oltre che di compatibilità paesaggistica (DPR 207/2010). L’obiettivo così posto è in linea con le priorità del programma quadro di ricerca ed innovazione (2014-2020) Horizon 2020 e, in particolare, con quella riguardante le “sfide per la società” il cui “sostegno verte sulla costituzione di una robusta base di conoscenze per le decisioni politiche a livello internazionale, unionale, nazionale e regionale”. Per il perseguimento del predetto obiettivo si è fatto riferimento, per gli aspetti di natura tecnica, al processo di gestione del rischio da frana proposto da Fell et al. (2008a) che si articola in diverse fasi orientate, rispettivamente, all’analisi, valutazione e mitigazione del rischio. Con riferimento, invece, agli aspetti della ricerca riguardanti la sostenibilità della mitigazione del rischio, si è ritenuta necessaria l’adozione di un approccio metodologico originale per la carenza della letteratura scientifica su molteplici degli argomenti da affrontare, la complessità degli obiettivi da perseguire e la grande diffusione del rischio da frana sul territorio nazionale. In particolare, le attività si sono orientate al perseguimento della sostenibilità intesa in termini sia i) di sistema di gestione del rischio da frana, nell’ambito di uno sviluppo strategico da perseguire a scala nazionale, regionale e comunale, e sia ii) del singolo intervento di mitigazione che, oltre ai requisiti tecnici, deve rispettare quelli di sostenibilità e compatibilità paesaggistica a scala di versante. Il percorso metodologico così delineato consente di individuare preliminarmente i Comuni che a scala regionale necessitano prioritariamente della mitigazione del rischio da frana e, a seguire, rende possibile la scelta dei più idonei interventi strutturali e non strutturali (alcuni dei quali innovativi) da realizzare a scala comunale e di versante. L’applicabilità dell'approccio proposto è stata testata in aree campione del territorio nazionale che, sistematicamente, sono sede di eventi dalle conseguenze rilevanti in termini di perdita di vite umane e di danni al patrimonio esistente. Lo sviluppo delle correlate attività ha visto il coinvolgimento, sulla base dei ruoli stabiliti in sede di presentazione del Progetto, di un numero elevato di Unità di Ricerca – UR (Università di Salerno – UniSa, Politecnico di Milano – PoliMi, Università di Napoli “Parthenope” – UniParth, Politecnico di Torino – PoliTo, Università di Perugia – UniPg, Università “Mediterranea” di Reggio Calabria – UniRC, Università della Basilicata – UniBas, Università di Genova – UniGe, Università di Palermo – UniPa). Le presenti Linee Guida per “La gestione sostenibile del rischio da frana in Italia” sintetizzano gli esiti del lungo e intenso lavoro di studio e di ricerca svolto nel corso del triennio di finanziamento del Progetto (che si è esteso dall’1 febbraio 2013 all’1 febbraio 2016) in cui, peraltro, sono stati attribuiti vari riconoscimenti ai componenti delle UR. A tal riguardo, si citano la Relazione Generale sul tema “Criteri di analisi e gestione del rischio da frana: dal Governo centrale alle comunità locali” (nell’ambito del XXV Convegno Nazionale di Geotecnica su “La geotecnica nella difesa del territorio e delle infrastrutture dalle calamità naturali” svoltosi a Baveno (VB) dal 4 al 6 giugno 2014) e la XIII Conferenza Annuale “Arrigo Croce” sul tema “La Geotecnica delle grandi aree” (svoltasi a Roma in data 18 dicembre 2014), entrambe affidate al Prof. Leonardo Cascini, Coordinatore Scientifico del Progetto. Le relazioni svolte, unitamente ai prodotti delle attività di tutti i componenti delle UR, consentono di delineare un quadro di riferimento che coglie l’obiettivo del Progetto, come nel seguito illustrato anche con l’ausilio di stralci integrali dei contributi di Cascini (2014, 2015).
2021
9788897517122
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4782083
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