Sebbene un luogo comune ben consolidato in letteratura attribuisca all’area periurbana di Napoli e alle aree ad essa contermini comuni caratteristiche linguistiche, recenti studi hanno messo in evidenza come in alcuni dialetti dell’area nord-vesuviana, poco lontano dal capoluogo, vigano condizioni linguistiche “altre” rispetto al napoletano. In particolare, forme di vocalismo atono finale non ridotto a schwa e diverse particolarità morfologiche e lessicali contrappongono tali dialetti al napoletano e li accomunano invece ai dialetti irpini occidentali. Nel presente lavoro si mostrerà come tali caratteristiche trovino molteplici riscontri anche nel vicino Vallo di Lauro, importante via di comunicazione tra l’Irpinia e le piane vesuviana e nolana. Le ricerca si basa su dati raccolti con questionario di traduzione, integrati con l’analisi di brani di parlato elicitati con la tecnica dell’intervista semistrutturata. Il quadro che comincia ad emergere è quello di un’area abbastanza compatta, caratterizzata in senso “anti-napoletano” e orientata verso l’Irpinia, sulla cui formazione potrebbero aver avuto un ruolo determinante le attività legate alla pastorizia transumante.

Sull’importanza delle aree intermedie: i dialetti del Vallo di Lauro

Valentina Retaro;Giovanni Abete
2018-01-01

Abstract

Sebbene un luogo comune ben consolidato in letteratura attribuisca all’area periurbana di Napoli e alle aree ad essa contermini comuni caratteristiche linguistiche, recenti studi hanno messo in evidenza come in alcuni dialetti dell’area nord-vesuviana, poco lontano dal capoluogo, vigano condizioni linguistiche “altre” rispetto al napoletano. In particolare, forme di vocalismo atono finale non ridotto a schwa e diverse particolarità morfologiche e lessicali contrappongono tali dialetti al napoletano e li accomunano invece ai dialetti irpini occidentali. Nel presente lavoro si mostrerà come tali caratteristiche trovino molteplici riscontri anche nel vicino Vallo di Lauro, importante via di comunicazione tra l’Irpinia e le piane vesuviana e nolana. Le ricerca si basa su dati raccolti con questionario di traduzione, integrati con l’analisi di brani di parlato elicitati con la tecnica dell’intervista semistrutturata. Il quadro che comincia ad emergere è quello di un’area abbastanza compatta, caratterizzata in senso “anti-napoletano” e orientata verso l’Irpinia, sulla cui formazione potrebbero aver avuto un ruolo determinante le attività legate alla pastorizia transumante.
2018
979-10-91460-35-4
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