Le colline che circondano Napoli rappresentano una grande riserva ambientale a scala metropolitana, polmone della città e scrigno di storia e tradizioni locali. La suddetta area, anche se attualmente poco conosciuta e impiegata dai cittadini stessi, è l’ambito più pregiato della città dal punto di vista ambientale tanto che, dal Giugno del 2004, è stato istituito il Parco Metropolitano delle Colline di Napoli. Scale, rampe, gradoni e gradinate - che lo attraversano - sono state e, sono ancor’oggi, una risposta intelligente che consente di spostarsi dall’alto delle colline al basso del Centro Storico e da un quartiere all’altro, risparmiando tempo e carburante. Eppure, l’immagine della città di Napoli più diffusa è quella legata al mare e al suo golfo, un’associazione di pensiero ormai consolidata, che funziona come una fortunata icona radicata nel sentire comune, senza tener conto che essa possiede un patrimonio di scale, immediatamente disponibile per una qualità urbana sostenibile che racconta la storia, la cultura e il paesaggio della città. Tuttavia, questa ricchezza non è stata impiegata per vivere meglio: 135 scale e 69 gradinate che, con l’avvento dell’era delle automobili, hanno perso la loro originaria funzione di collegamento, pur continuando a custodire il fascino e lo splendore della Napoli di una volta, rimasta nell’immaginario dei cittadini e dei turisti. Le scale, che racchiudono il cuore della città partenopea, hanno rappresentato - nel corso dell’ultimo trentennio - una sfida per i cittadini, le associazioni, le istituzioni e gli studiosi che hanno dato il loro fattivo contributo attraverso iniziative volte alla loro valorizzazione e promozione, al fine di immaginare un’altra mobilità ed un altro turismo: sostenibile, responsabile e durevole. Le priorità appena descritte trovano, probabilmente, la loro più compiuta espressione nel turismo di comunità che più delle altre è in grado di assicurare processi di sviluppo capaci di preservare le valenze paesaggistiche e culturali delle scalinate, riconoscendo la centralità della comunità locale e il suo diritto a essere socialmente responsabile del proprio territorio, favorendo la positiva interazione con i turisti.

Il turismo di comunità per la promozione di scale, rampe e gradonate: una sfida possibile tra fragilità e ri-attribuzione di valore.

Germana Citarella
2022-01-01

Abstract

Le colline che circondano Napoli rappresentano una grande riserva ambientale a scala metropolitana, polmone della città e scrigno di storia e tradizioni locali. La suddetta area, anche se attualmente poco conosciuta e impiegata dai cittadini stessi, è l’ambito più pregiato della città dal punto di vista ambientale tanto che, dal Giugno del 2004, è stato istituito il Parco Metropolitano delle Colline di Napoli. Scale, rampe, gradoni e gradinate - che lo attraversano - sono state e, sono ancor’oggi, una risposta intelligente che consente di spostarsi dall’alto delle colline al basso del Centro Storico e da un quartiere all’altro, risparmiando tempo e carburante. Eppure, l’immagine della città di Napoli più diffusa è quella legata al mare e al suo golfo, un’associazione di pensiero ormai consolidata, che funziona come una fortunata icona radicata nel sentire comune, senza tener conto che essa possiede un patrimonio di scale, immediatamente disponibile per una qualità urbana sostenibile che racconta la storia, la cultura e il paesaggio della città. Tuttavia, questa ricchezza non è stata impiegata per vivere meglio: 135 scale e 69 gradinate che, con l’avvento dell’era delle automobili, hanno perso la loro originaria funzione di collegamento, pur continuando a custodire il fascino e lo splendore della Napoli di una volta, rimasta nell’immaginario dei cittadini e dei turisti. Le scale, che racchiudono il cuore della città partenopea, hanno rappresentato - nel corso dell’ultimo trentennio - una sfida per i cittadini, le associazioni, le istituzioni e gli studiosi che hanno dato il loro fattivo contributo attraverso iniziative volte alla loro valorizzazione e promozione, al fine di immaginare un’altra mobilità ed un altro turismo: sostenibile, responsabile e durevole. Le priorità appena descritte trovano, probabilmente, la loro più compiuta espressione nel turismo di comunità che più delle altre è in grado di assicurare processi di sviluppo capaci di preservare le valenze paesaggistiche e culturali delle scalinate, riconoscendo la centralità della comunità locale e il suo diritto a essere socialmente responsabile del proprio territorio, favorendo la positiva interazione con i turisti.
2022
9788835143222
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4811352
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