La diffusione di movimenti franosi e un territorio intensamente urbanizzato fanno dell’Italia il Paese a più elevato rischio da frana in Europa, come testimoniato da studi di settore, report e progetti nazionali ed internazionali (ad esempio, ISPRA, PRIN, PON, POR, progetti finanziati dall’Unione Europea) oltre che dalle conseguenze, in termini di vittime e/o di perdite economiche, di eventi quali quelli occorsi nel Vajont (1963), in Valtellina (1987), in Campania (1954, 1998), in Calabria (2000) e in Sicilia (Messina, 2009). Le risorse messe in campo nell’ultimo decennio dal Governo per fronteggiare una problematica così rilevante sono state finalizzate alla programmazione ordinaria di interventi di mitigazione del rischio (ad esempio, mediante Piani stralcio, Piani strategici nazionali, Accordi di Programma tra Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – MATTM, oggi Ministero della Transizione Ecologica – MiTE, e Regioni e il più recente Piano Nazionale 2015-2020) e, in misura più ridotta, al recupero dei territori colpiti da eventi di carattere eccezionale per estensione e conseguenze arrecate. In tale contesto si inserisce l’accordo quadro siglato dall’Associazione Geotecnica italiana (AGI) e dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) che, tra le finalità perseguite, si pongono quella della diffusione della cultura geotecnica (AGI) e del supporto alla programmazione, progettazione e controllo degli interventi di mitigazione del rischio da frana (ISPRA). Le presenti Linee Guida, primo documento redatto nell’ambito dell’accordo siglato, perseguono il duplice scopo di facilitare il dialogo tra Enti territorialmente competenti e categorie professionali nella fase di programmazione degli interventi di mitigazione del rischio e di fornire elementi utili alla progettazione, realizzazione e manutenzione di interventi di mitigazione del rischio in linea con gli strumenti programmatici e con la normativa vigente nel nostro Paese.
Progettazione degli interventi di mitigazione del rischio da frana
Leonardo Cascini;Settimio Ferlisi;
2022
Abstract
La diffusione di movimenti franosi e un territorio intensamente urbanizzato fanno dell’Italia il Paese a più elevato rischio da frana in Europa, come testimoniato da studi di settore, report e progetti nazionali ed internazionali (ad esempio, ISPRA, PRIN, PON, POR, progetti finanziati dall’Unione Europea) oltre che dalle conseguenze, in termini di vittime e/o di perdite economiche, di eventi quali quelli occorsi nel Vajont (1963), in Valtellina (1987), in Campania (1954, 1998), in Calabria (2000) e in Sicilia (Messina, 2009). Le risorse messe in campo nell’ultimo decennio dal Governo per fronteggiare una problematica così rilevante sono state finalizzate alla programmazione ordinaria di interventi di mitigazione del rischio (ad esempio, mediante Piani stralcio, Piani strategici nazionali, Accordi di Programma tra Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – MATTM, oggi Ministero della Transizione Ecologica – MiTE, e Regioni e il più recente Piano Nazionale 2015-2020) e, in misura più ridotta, al recupero dei territori colpiti da eventi di carattere eccezionale per estensione e conseguenze arrecate. In tale contesto si inserisce l’accordo quadro siglato dall’Associazione Geotecnica italiana (AGI) e dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) che, tra le finalità perseguite, si pongono quella della diffusione della cultura geotecnica (AGI) e del supporto alla programmazione, progettazione e controllo degli interventi di mitigazione del rischio da frana (ISPRA). Le presenti Linee Guida, primo documento redatto nell’ambito dell’accordo siglato, perseguono il duplice scopo di facilitare il dialogo tra Enti territorialmente competenti e categorie professionali nella fase di programmazione degli interventi di mitigazione del rischio e di fornire elementi utili alla progettazione, realizzazione e manutenzione di interventi di mitigazione del rischio in linea con gli strumenti programmatici e con la normativa vigente nel nostro Paese.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.