Tanto Stendhal, come Sand, come Balzac subiscono il fascino dell’icona del brigante e si confrontano con la sua tendenza ad una tipizzazione che ne sclerotizza il senso e ne esaurisce ogni valore artistico. Da sensibilità ideologiche assai diverse, tutti e tre fanno i conti con la carica di contestazione di cui la figura del brigante è portatrice. Stendhal, nel rifiutare il brigante italiano da melodramma, cerca di restituire il «vero» brigante italiano. Crea così personaggi incarnazioni di un’italianità mitizzata, non esente a sua volta da stereotipi, fatta di ardimento, passioni assolute, impulsi repubblicani. Sand, che preferisce giocare con il cliché, dà vita ad un personaggio che però mostra tutti i limiti di una formula estetica inadeguata ad interpretare le scelte che s’impongono all’alba della rivoluzione del 1848. Infine, la condanna decisa di Balzac nei confronti tanto del tipo del brigante italiano, quanto del principe-brigante di ascendenza schilleriana in nome del rinnovamento delle forme romanzesche da lui perseguito, non elimina l’attrazione per molti di quegli elementi che concorrono alla costituzione dell’immaginario brigantesco. Questi, tuttavia, divengono ingredienti per un impasto di tipo nuovo, destinato a nutrire il gusto e l’immaginario delle generazioni a venire.
Briganti di carta: Stendhal, Sand, Balzac alle prese con il "tipo"
Agnese silvestri
2022
Abstract
Tanto Stendhal, come Sand, come Balzac subiscono il fascino dell’icona del brigante e si confrontano con la sua tendenza ad una tipizzazione che ne sclerotizza il senso e ne esaurisce ogni valore artistico. Da sensibilità ideologiche assai diverse, tutti e tre fanno i conti con la carica di contestazione di cui la figura del brigante è portatrice. Stendhal, nel rifiutare il brigante italiano da melodramma, cerca di restituire il «vero» brigante italiano. Crea così personaggi incarnazioni di un’italianità mitizzata, non esente a sua volta da stereotipi, fatta di ardimento, passioni assolute, impulsi repubblicani. Sand, che preferisce giocare con il cliché, dà vita ad un personaggio che però mostra tutti i limiti di una formula estetica inadeguata ad interpretare le scelte che s’impongono all’alba della rivoluzione del 1848. Infine, la condanna decisa di Balzac nei confronti tanto del tipo del brigante italiano, quanto del principe-brigante di ascendenza schilleriana in nome del rinnovamento delle forme romanzesche da lui perseguito, non elimina l’attrazione per molti di quegli elementi che concorrono alla costituzione dell’immaginario brigantesco. Questi, tuttavia, divengono ingredienti per un impasto di tipo nuovo, destinato a nutrire il gusto e l’immaginario delle generazioni a venire.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.