Il testo è un'analisi completa dei meccanismi narrativi del Giuoco dell'Oca. Entrare nel Giuoco, giocare la partita, vuol dire cercare di rispondere alle domande più antiche e comprendere il significato delle cose e del mondo. Questa seconda opera in prosa di Edoardo Sanguineti è dunque davvero un gioco dell’oca, una serie di avventure di un “io” saltimbanco, che si possono leggere come legate l’una all’altra, come autonome ma anche, abbandonandosi al gioco, tirando i dadi. Se il gioco tradizionale può avere da 63 a 90 caselle, in questo caso sono 111 i brevi testi lungo cui l’autore invita chi legge a seguirlo: un’avventura combinatoria dove ritroviamo oggetti, personaggi, situazioni, in un intreccio di parole e cose, di donne, di uomini e di immagini, spesso in continua metamorfosi. Senza scordare il gusto tutto personale di Sanguineti per le apparenze che celano doppi, tripli, quadrupli fondi: trasfigurazioni che investono oggetti e personaggi, mutandone la forma e il valore – ed ecco quindi che il libro si apre con una bara nella tessera I, mentre nella II c’è un bar; poi la bara diventerà un sarcofago, ne uscirà una mummia, la quale alla fine monterà sopra una botte che, diventata barca, le permetterà di navigare.
La regola del giuoco
Erminio Risso
2023-01-01
Abstract
Il testo è un'analisi completa dei meccanismi narrativi del Giuoco dell'Oca. Entrare nel Giuoco, giocare la partita, vuol dire cercare di rispondere alle domande più antiche e comprendere il significato delle cose e del mondo. Questa seconda opera in prosa di Edoardo Sanguineti è dunque davvero un gioco dell’oca, una serie di avventure di un “io” saltimbanco, che si possono leggere come legate l’una all’altra, come autonome ma anche, abbandonandosi al gioco, tirando i dadi. Se il gioco tradizionale può avere da 63 a 90 caselle, in questo caso sono 111 i brevi testi lungo cui l’autore invita chi legge a seguirlo: un’avventura combinatoria dove ritroviamo oggetti, personaggi, situazioni, in un intreccio di parole e cose, di donne, di uomini e di immagini, spesso in continua metamorfosi. Senza scordare il gusto tutto personale di Sanguineti per le apparenze che celano doppi, tripli, quadrupli fondi: trasfigurazioni che investono oggetti e personaggi, mutandone la forma e il valore – ed ecco quindi che il libro si apre con una bara nella tessera I, mentre nella II c’è un bar; poi la bara diventerà un sarcofago, ne uscirà una mummia, la quale alla fine monterà sopra una botte che, diventata barca, le permetterà di navigare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.