Il contributo analizza la complessità delle strategie giuridiche, amministrative e sociali adottate nell’antica Roma per la gestione e la tutela del patrimonio culturale. Nella parte del lavoro dedicata a concetti e classificazioni viene esaminato il tema della mancanza, in diritto romano, di una nozione organica di ‘bene culturale’, pur stante la rilevabilità di interventi frammentari e intermittenti per la tutela degli edifici e degli oggetti d’arte; da tale quadro emerge, tuttavia, l’importanza attribuita dai Romani al patrimonio come strumento di identità collettiva, nonostante l’emergere, in età più mature della storia romana, di una specifica sensibilità al valore artistico. Quanto alle declinazioni giuridiche del tema, viene approfondita la distinzione tra beni pubblici e privati, con attenzione al valore giuridico e sociale della dicatio ad patriam ed agli strumenti come l’actio popularis, che consentivano la tutela collettiva dei beni di interesse pubblico. Nella parte conclusiva dello studio, vengono valutati i probabili precipitati della tradizione romana sulla legislazione moderna (con particolare attenzione all’art. 9 Cost. ed alla Legge Bottai).
Politiche e soluzioni organizzative del patrimonio culturale nell’impero romano
Laura Solidoro
2020-01-01
Abstract
Il contributo analizza la complessità delle strategie giuridiche, amministrative e sociali adottate nell’antica Roma per la gestione e la tutela del patrimonio culturale. Nella parte del lavoro dedicata a concetti e classificazioni viene esaminato il tema della mancanza, in diritto romano, di una nozione organica di ‘bene culturale’, pur stante la rilevabilità di interventi frammentari e intermittenti per la tutela degli edifici e degli oggetti d’arte; da tale quadro emerge, tuttavia, l’importanza attribuita dai Romani al patrimonio come strumento di identità collettiva, nonostante l’emergere, in età più mature della storia romana, di una specifica sensibilità al valore artistico. Quanto alle declinazioni giuridiche del tema, viene approfondita la distinzione tra beni pubblici e privati, con attenzione al valore giuridico e sociale della dicatio ad patriam ed agli strumenti come l’actio popularis, che consentivano la tutela collettiva dei beni di interesse pubblico. Nella parte conclusiva dello studio, vengono valutati i probabili precipitati della tradizione romana sulla legislazione moderna (con particolare attenzione all’art. 9 Cost. ed alla Legge Bottai).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.