Il tema della rigenerazione urbana, connesso a quello della dismissione, è stato ampiamente trattato nella letteratura geografica (Dansero et al., 2000; Spaziante, 2012) ma rimane attuale se si considera che i territori sono ancora connotati dalla cospicua presenza di vuoti o di contenitori non utilizzati. La circostanza appare ancora più grave se si considera che molte aree dismesse sono localizzate in scenari caratterizzati da forte esigenze di spazi, da un lato, e da traiettorie di nuovo consumo di suolo, dall’altro. Tuttavia, esistono situazioni in alcuni ambiti dismessi che diventano oggetto di pratiche e progetti di riqualificazione e di riuso orientati alla sostenibilità e alla creazione di nuove destinazioni d’uso coerenti con le visioni strategiche che i territori hanno individuato. Un esempio virtuoso sembra essere quello connesso alle iniziative di riuso del patrimonio materiale e immateriale di tipo ferroviario, in una prospettiva di rigenerazione urbana, intermodalità e logistica di primo e ultimo miglio. In particolare, appare interessante il ruolo degli spazi e delle strutture derivate dalla cessione di una parte del patrimonio ferroviario oramai dismesso. Tali realtà sono state innestate in progetti di valorizzare di aree non più funzionali all’esercizio ferroviario con la finalità di supportare la creazione di nuovi servizi e luoghi di aggregazione senza consumare ulteriore suolo. I principi fondanti della progettualità sono ispirati ai valori della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, alla mobilità urbana, al coinvolgimento degli stakeholder e alla realizzazione di spazi pubblici e privati per migliorare il benessere dei cittadini. La ricerca proverà a presentare le principali iniziative a scala nazionale per approfondire i progetti definiti per le aree urbane di Napoli e di Salerno e tentare di comprenderne le possibili ricadute nei rispettivi contesti di riferimento.
RIGENERAZIONE URBANA E PATRIM
Teresa Amodio
2023-01-01
Abstract
Il tema della rigenerazione urbana, connesso a quello della dismissione, è stato ampiamente trattato nella letteratura geografica (Dansero et al., 2000; Spaziante, 2012) ma rimane attuale se si considera che i territori sono ancora connotati dalla cospicua presenza di vuoti o di contenitori non utilizzati. La circostanza appare ancora più grave se si considera che molte aree dismesse sono localizzate in scenari caratterizzati da forte esigenze di spazi, da un lato, e da traiettorie di nuovo consumo di suolo, dall’altro. Tuttavia, esistono situazioni in alcuni ambiti dismessi che diventano oggetto di pratiche e progetti di riqualificazione e di riuso orientati alla sostenibilità e alla creazione di nuove destinazioni d’uso coerenti con le visioni strategiche che i territori hanno individuato. Un esempio virtuoso sembra essere quello connesso alle iniziative di riuso del patrimonio materiale e immateriale di tipo ferroviario, in una prospettiva di rigenerazione urbana, intermodalità e logistica di primo e ultimo miglio. In particolare, appare interessante il ruolo degli spazi e delle strutture derivate dalla cessione di una parte del patrimonio ferroviario oramai dismesso. Tali realtà sono state innestate in progetti di valorizzare di aree non più funzionali all’esercizio ferroviario con la finalità di supportare la creazione di nuovi servizi e luoghi di aggregazione senza consumare ulteriore suolo. I principi fondanti della progettualità sono ispirati ai valori della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, alla mobilità urbana, al coinvolgimento degli stakeholder e alla realizzazione di spazi pubblici e privati per migliorare il benessere dei cittadini. La ricerca proverà a presentare le principali iniziative a scala nazionale per approfondire i progetti definiti per le aree urbane di Napoli e di Salerno e tentare di comprenderne le possibili ricadute nei rispettivi contesti di riferimento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.