La missione diplomatica italiana a Santiago del Cile svolge, tra il settembre 1973 e l’aprile del 1975, una intensa attività di tutela e protezione di cittadini cileni che tentano di sfuggire all’arresto, alla detenzione, alle torture e, in tanti casi, alla morte ad opera dell’esercito cileno, della DINA e di altre organizzazioni della polizia del paese sudamericano. Tomaso de Vergottini, dalla fine del 1973, è incaricato d’affari presso l’Ambasciata italiana di Santiago e rappresenta il diplomatico di livello più elevato, in assenza dell’ambasciatore che non è nominato dal Ministero degli affari esteri italiano fino all’aprile del 1989. De Vergottini scrive un diario: tre volumi dei quali solo il primo, che raccoglie le annotazioni tra l’arrivo in Cile a dicembre 1973 e la stretta voluta dal regime nella primavera del 1975, è stato pubblicato. Una scrittura immediata, diretta, che segue, giorno per giorno, l’evolversi degli avvenimenti. Insieme a de Vergottini, altri diplomatici italiani operano nella capitale cilena durante i mesi della dittatura. Piero De Masi, Enrico Calamai e Emilio Barbarani ne scrivono a distanza di tempo, raccontano i propri ricordi, “riscrivono” le pagine della storia che avevano vissuto anni prima. Scrittura e ri-scrittura della storia di quegli anni, nelle pagine dei diplomatici italiani.
Un diplomatico italiano nel Cile della dittatura
Giuseppe D'Angelo
2023-01-01
Abstract
La missione diplomatica italiana a Santiago del Cile svolge, tra il settembre 1973 e l’aprile del 1975, una intensa attività di tutela e protezione di cittadini cileni che tentano di sfuggire all’arresto, alla detenzione, alle torture e, in tanti casi, alla morte ad opera dell’esercito cileno, della DINA e di altre organizzazioni della polizia del paese sudamericano. Tomaso de Vergottini, dalla fine del 1973, è incaricato d’affari presso l’Ambasciata italiana di Santiago e rappresenta il diplomatico di livello più elevato, in assenza dell’ambasciatore che non è nominato dal Ministero degli affari esteri italiano fino all’aprile del 1989. De Vergottini scrive un diario: tre volumi dei quali solo il primo, che raccoglie le annotazioni tra l’arrivo in Cile a dicembre 1973 e la stretta voluta dal regime nella primavera del 1975, è stato pubblicato. Una scrittura immediata, diretta, che segue, giorno per giorno, l’evolversi degli avvenimenti. Insieme a de Vergottini, altri diplomatici italiani operano nella capitale cilena durante i mesi della dittatura. Piero De Masi, Enrico Calamai e Emilio Barbarani ne scrivono a distanza di tempo, raccontano i propri ricordi, “riscrivono” le pagine della storia che avevano vissuto anni prima. Scrittura e ri-scrittura della storia di quegli anni, nelle pagine dei diplomatici italiani.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.