L'articolo illustra i risultati delle ultime campagne estive condotte all'interno e all'esterno della chiesa rurale altomedievale di Sant'Ambrogio in Montecorvino Rovella (Salerno). Si è trattato della ripresa di vecchi scavi, che ha portato all'acquisizione di nuovi dati circa l'organizzazione del cantiere della chiesa, la cui pavimentazione absidale risulta realizzata con la sovrapposizione di numerosi letti di malta e calce che sigillano uno strato di tegole nuove, con evidente funzione di evitare l'umidità di risalita, a preservare i dipinti murali apposti sulle pareti soprastanti. L'impianto dell'edifico è stato confermato come unitario con l'avancorpo funerario, dove sono state rimesse in luce le tombe già scavate negli anni '90 del XX secolo ed individuate tre nuove tombe, due delle quali, terragne, inviolate ed occupate da individui infantili. Il contributo sintetizza anche un interessante aggiornamento circa l'unica tomba interna alla chiesa, la cui occupante - donna di circa 60 anni, in base all'analisi paleopatologica - è stata sottoposta ad esame al radiocarbonio, che ne ha attestato la datazione al XIX secolo. Le ricerche d'archivio hanno successivamente consentito di identificare precisamente la defunta, restituendole nome, cognome ed età al decesso, ed aprendo una nuova pista di ricerca per i legami di verosimile possesso dei terreni e forse della chiesa stessa - all'epoca definita già 'diruta' _ da parte della sua famiglia.
La chiesa altomedievale di Sant'Ambrogio in Montecorvino Rovella (SA). Lo scavo dell'interno (2018) e le sepolture dell'avancorpo (campagne 2019 e 2021).
Chiara Lambert
2022-01-01
Abstract
L'articolo illustra i risultati delle ultime campagne estive condotte all'interno e all'esterno della chiesa rurale altomedievale di Sant'Ambrogio in Montecorvino Rovella (Salerno). Si è trattato della ripresa di vecchi scavi, che ha portato all'acquisizione di nuovi dati circa l'organizzazione del cantiere della chiesa, la cui pavimentazione absidale risulta realizzata con la sovrapposizione di numerosi letti di malta e calce che sigillano uno strato di tegole nuove, con evidente funzione di evitare l'umidità di risalita, a preservare i dipinti murali apposti sulle pareti soprastanti. L'impianto dell'edifico è stato confermato come unitario con l'avancorpo funerario, dove sono state rimesse in luce le tombe già scavate negli anni '90 del XX secolo ed individuate tre nuove tombe, due delle quali, terragne, inviolate ed occupate da individui infantili. Il contributo sintetizza anche un interessante aggiornamento circa l'unica tomba interna alla chiesa, la cui occupante - donna di circa 60 anni, in base all'analisi paleopatologica - è stata sottoposta ad esame al radiocarbonio, che ne ha attestato la datazione al XIX secolo. Le ricerche d'archivio hanno successivamente consentito di identificare precisamente la defunta, restituendole nome, cognome ed età al decesso, ed aprendo una nuova pista di ricerca per i legami di verosimile possesso dei terreni e forse della chiesa stessa - all'epoca definita già 'diruta' _ da parte della sua famiglia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.