Il saggio critico, attraverso l’analisi filologico-linguistica della dinamica interna al processo creativo, dalle correzioni sintattico-lessicali ai rifacimenti strutturali, fa emergere che la voce narrante della novella, Malaria, invece di essere espressione dell’impersonale oggettività diegetica tipicamente verghiana, dalla diffrazione dei punti di vista all’ottica distanziante del narratore, si avvicina, fino a coincidervi, con l’autore implicito del testo, mentre la costruzione allegorica del paesaggio su cui incombe la malaria ne esalta la dimensione surreale. La densa connotazione metaforica della novella, a cui corrispondono in maniera omogenea la sorvegliata tessitura formale e la varietà dei registri lessicali, è, inoltre, relazionata al suo sostrato etico, non neutrale; e, pertanto, l’infezione malarica, che colpisce in maniera letale gli uomini, ma rende assurdamente fertile la terra, viene interpretata come paradigma del contrasto tra la natura enigmaticamente crudele e feconda, che percorre senza soste il suo ciclo vitale, e la darwiniana struggle for life, che attua tra gli esseri viventi un’impietosa selezione esistenziale.
La malattia come metafora. «Malaria» tra passato e presente
Giulio, Rosa
2024-01-01
Abstract
Il saggio critico, attraverso l’analisi filologico-linguistica della dinamica interna al processo creativo, dalle correzioni sintattico-lessicali ai rifacimenti strutturali, fa emergere che la voce narrante della novella, Malaria, invece di essere espressione dell’impersonale oggettività diegetica tipicamente verghiana, dalla diffrazione dei punti di vista all’ottica distanziante del narratore, si avvicina, fino a coincidervi, con l’autore implicito del testo, mentre la costruzione allegorica del paesaggio su cui incombe la malaria ne esalta la dimensione surreale. La densa connotazione metaforica della novella, a cui corrispondono in maniera omogenea la sorvegliata tessitura formale e la varietà dei registri lessicali, è, inoltre, relazionata al suo sostrato etico, non neutrale; e, pertanto, l’infezione malarica, che colpisce in maniera letale gli uomini, ma rende assurdamente fertile la terra, viene interpretata come paradigma del contrasto tra la natura enigmaticamente crudele e feconda, che percorre senza soste il suo ciclo vitale, e la darwiniana struggle for life, che attua tra gli esseri viventi un’impietosa selezione esistenziale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.