La chiesa di Sant’Ambrogio alla Rienna, situata nelle campagne di Occiano, frazione di Montecorvino Rovella (Salerno), venne fondata nel IX secolo in una zona di probabile pertinenza di una cella, ossia un insediamento rurale, di proprietà del monastero di San Vincenzo al Volturno (Isernia). Nell’abside, i dipinti più antichi presentano una Vergine in trono col Bambino in grembo e affiancata da quattro santi legati a Milano: Ambrogio, Simpliciano, Gervasio e Protasio. Il territorio collinare e montuoso che la circonda è caratterizzato da una serie di toponimi insoliti nella Langobardia Minor di IX secolo, ma che invece sono legati a santi venerati a Milano tra l’età tardo-imperiale ed età carolingia. Tracciando idealmente una linea che unisce i punti che ricordano i santi commemorati nella chiesa e intorno ad essa, il Sant’Ambrogio sembra significativamente essere l’epicentro di una costellazione di siti. È lecito ipotizzare che essi fossero stati intenzionalmente denominati al fine di rievocare i luoghi santi di Milano e quindi dare forma ad una sorta di nuovo ‘paesaggio sacro’ nel territorio rurale della Langobardia Minor? Ed eventualmente, perché questa operazione fu fatta? Il contributo, lungi da poter risolvere tali questioni, si limiterà ad esporle, rimandando ad altra sede la loro contestualizzazione nel ‘paesaggio politico’ del Principati di Salerno sotto l’egida dell’imperatore franco Ludovico II.

'Un nuovo paesaggio sacro? Milano e suoi santi in Langobardia Minor nel IX secolo’, in Lo sguardo di Orione. Studi di storia dell'arte per Mario Alberto Pavone. Ediz. illustrata

Francesca Dell'Acqua
2020-01-01

Abstract

La chiesa di Sant’Ambrogio alla Rienna, situata nelle campagne di Occiano, frazione di Montecorvino Rovella (Salerno), venne fondata nel IX secolo in una zona di probabile pertinenza di una cella, ossia un insediamento rurale, di proprietà del monastero di San Vincenzo al Volturno (Isernia). Nell’abside, i dipinti più antichi presentano una Vergine in trono col Bambino in grembo e affiancata da quattro santi legati a Milano: Ambrogio, Simpliciano, Gervasio e Protasio. Il territorio collinare e montuoso che la circonda è caratterizzato da una serie di toponimi insoliti nella Langobardia Minor di IX secolo, ma che invece sono legati a santi venerati a Milano tra l’età tardo-imperiale ed età carolingia. Tracciando idealmente una linea che unisce i punti che ricordano i santi commemorati nella chiesa e intorno ad essa, il Sant’Ambrogio sembra significativamente essere l’epicentro di una costellazione di siti. È lecito ipotizzare che essi fossero stati intenzionalmente denominati al fine di rievocare i luoghi santi di Milano e quindi dare forma ad una sorta di nuovo ‘paesaggio sacro’ nel territorio rurale della Langobardia Minor? Ed eventualmente, perché questa operazione fu fatta? Il contributo, lungi da poter risolvere tali questioni, si limiterà ad esporle, rimandando ad altra sede la loro contestualizzazione nel ‘paesaggio politico’ del Principati di Salerno sotto l’egida dell’imperatore franco Ludovico II.
2020
9788865574829
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4857788
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