Il saggio analizza l’evoluzione del linguaggio attorico sulle scene russe del primo Ottocento, inquadrandolo nel peculiare contesto teatrale del tempo, caratterizzato dalla presenza dei “colti intenditori di teatro”, appassionati spettatori di estrazione aristocratica, ma anche poeti, drammaturghi e traduttori, che assumono il ruolo di mecenati, pedagoghi e direttori di scena, nonché di critici teatrali. Fra questi, viene individuata la figura del principe Aleksandr Šachovskoj, responsabile della scelta del repertorio dei Teatri Imperiali pietroburghesi fra il 1802 e il 1825, e dunque particolarmente influente sull’orientamento estetico contemporaneo. Fondatore nel 1808 del “Dramatičeskij Vestnik”, primo periodico russo specificamente teatrale, Šachovskoj sostiene l’impianto teorico classicista e contrasta l’avvento della nuova drammaturgia e di una nuova modalità di recitazione, sperimentata dagli attori di ispirazione preromantica. Attraverso l’analisi di cronache, recensioni e memorie dell’epoca, il saggio individua il ruolo particolarmente determinante nell’affermazione di una nuova sensibilità e di un più ampio orizzonte estetico svolto da Aleksej Jakovlev, l’attore che con determinazione e consapevolezza, espressa anche attraverso lettere aperte pubblicate sulla stampa contemporanea, rivendica libertà espressiva e necessità di emancipazione dagli stilemi classicisti, agendo infine in sinergia con lo stesso Šachovskoj, gradualmente sempre più attento alle nuove istanze del tempo, al fine di elaborare un diverso modello recitativo.
Prove di libertà espressiva. L'attore russo all'inizio dell'Ottocento
Aurora Egidio
2024
Abstract
Il saggio analizza l’evoluzione del linguaggio attorico sulle scene russe del primo Ottocento, inquadrandolo nel peculiare contesto teatrale del tempo, caratterizzato dalla presenza dei “colti intenditori di teatro”, appassionati spettatori di estrazione aristocratica, ma anche poeti, drammaturghi e traduttori, che assumono il ruolo di mecenati, pedagoghi e direttori di scena, nonché di critici teatrali. Fra questi, viene individuata la figura del principe Aleksandr Šachovskoj, responsabile della scelta del repertorio dei Teatri Imperiali pietroburghesi fra il 1802 e il 1825, e dunque particolarmente influente sull’orientamento estetico contemporaneo. Fondatore nel 1808 del “Dramatičeskij Vestnik”, primo periodico russo specificamente teatrale, Šachovskoj sostiene l’impianto teorico classicista e contrasta l’avvento della nuova drammaturgia e di una nuova modalità di recitazione, sperimentata dagli attori di ispirazione preromantica. Attraverso l’analisi di cronache, recensioni e memorie dell’epoca, il saggio individua il ruolo particolarmente determinante nell’affermazione di una nuova sensibilità e di un più ampio orizzonte estetico svolto da Aleksej Jakovlev, l’attore che con determinazione e consapevolezza, espressa anche attraverso lettere aperte pubblicate sulla stampa contemporanea, rivendica libertà espressiva e necessità di emancipazione dagli stilemi classicisti, agendo infine in sinergia con lo stesso Šachovskoj, gradualmente sempre più attento alle nuove istanze del tempo, al fine di elaborare un diverso modello recitativo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.