Il contributo propone una comparazione tra due romanzi di Giose Rimanelli, Tiro al piccione e Benedetta in Guysterland, che rappresentano rispettivamente l’esordio italiano e americano dello scrittore molisano. Il tema della guerra, associato a quello del punto di vista – in entrambi da intendersi sia come sguardo e percezione del protagonista sia come fattore peculiare della narrazione – permette di individuare costanti ed evoluzioni della produzione rimanelliana. In particolare, se nel primo l’esperienza della guerra civile 1943-1945 prende corpo nella vista malata dell’io narrante, rivelando la crisi di un itinerario di formazione accelerato dalla fuga dal paese natale, nel secondo a fare da sfondo al viaggio mentale di chi racconta, caotico e allucinato ancor più, sono le guerre tra gangster. Individuati vari aspetti comuni, dall’importanza della dimensione del dormiveglia a quella del passato che riemerge, il confronto mette in luce la svolta sperimentale che l’autore impresse alla propria opera negli anni Sessanta e Settanta senza recidere del tutto i legami con la poetica giovanile.
Giose Rimanelli: il punto di vista ‘nella’ guerra tra Tiro al piccione e Benedetta in Guysterland
Alessio Bottone
2024-01-01
Abstract
Il contributo propone una comparazione tra due romanzi di Giose Rimanelli, Tiro al piccione e Benedetta in Guysterland, che rappresentano rispettivamente l’esordio italiano e americano dello scrittore molisano. Il tema della guerra, associato a quello del punto di vista – in entrambi da intendersi sia come sguardo e percezione del protagonista sia come fattore peculiare della narrazione – permette di individuare costanti ed evoluzioni della produzione rimanelliana. In particolare, se nel primo l’esperienza della guerra civile 1943-1945 prende corpo nella vista malata dell’io narrante, rivelando la crisi di un itinerario di formazione accelerato dalla fuga dal paese natale, nel secondo a fare da sfondo al viaggio mentale di chi racconta, caotico e allucinato ancor più, sono le guerre tra gangster. Individuati vari aspetti comuni, dall’importanza della dimensione del dormiveglia a quella del passato che riemerge, il confronto mette in luce la svolta sperimentale che l’autore impresse alla propria opera negli anni Sessanta e Settanta senza recidere del tutto i legami con la poetica giovanile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.