Il progressivo e sempre più rapido riscaldamento globale richiama l’umanità intera alle sue responsabilità. Adattamento e mitigazione del cambiamento climatico passano anche attraverso la tutela penale dell’ambiente. Infatti, i crimini che colpiscono l'ambiente contribuiscono al degrado dell'ecosistema, ostacolando la capacità degli ecosistemi naturali di mitigare o adattarsi ai cambiamenti climatici, contribuendo al declino della biodiversità e al rilascio di anidride carbonica e altri gas nocivi nell'atmosfera. Data l'attuale crescita della criminalità ambientale appare necessaria una risposta più efficace dei sistemi giudiziari, che sia in grado di considerare il cambiamento climatico nei suoi processi decisionali e affrontare l'impatto della criminalità sulla biodiversità. Tali considerazioni valgono anche nel più ristretto quadro dell’UE, nonostante i notevoli sforzi de lege lata e ferenda. Ex plurimis, il consolidamento della idea di uno spazio giudiziario “euro-centrico” ha avuto nell’istituzione della Procura europea una decisa spinta propulsiva e l’estensione delle sue competenze può rappresentare uno strumento utile nella lotta alla criminalità ambientale e, quindi, al cambiamento climatico, in un’ottica globale e multidimensionale. Man mano che gli impatti dei cambiamenti climatici diventano più visibili, la pressione nell’affrontare queste minacce continua a crescere, così come la necessità di una migliore comprensione del nesso tra la criminalità ambientale e il ruolo della giustizia penale (euro-centrica) nell'agenda climatica. Il contributo aspira, pertanto, a comprendere meglio i legami tra il clima e il sistema della giustizia nel quadro dell’UE, al fine di ponderare quali siano gli strumenti disponibili e più efficaci per rispondere meglio ai cambiamenti climatici anche attraverso il diritto penale.
Cambiamento climatico, criminalità ambientale e Unione europea tra tutela penale dell’ambiente, ecocrimes e spazio giudiziario “euro-centrico”
Emanuele VANNATA
2024-01-01
Abstract
Il progressivo e sempre più rapido riscaldamento globale richiama l’umanità intera alle sue responsabilità. Adattamento e mitigazione del cambiamento climatico passano anche attraverso la tutela penale dell’ambiente. Infatti, i crimini che colpiscono l'ambiente contribuiscono al degrado dell'ecosistema, ostacolando la capacità degli ecosistemi naturali di mitigare o adattarsi ai cambiamenti climatici, contribuendo al declino della biodiversità e al rilascio di anidride carbonica e altri gas nocivi nell'atmosfera. Data l'attuale crescita della criminalità ambientale appare necessaria una risposta più efficace dei sistemi giudiziari, che sia in grado di considerare il cambiamento climatico nei suoi processi decisionali e affrontare l'impatto della criminalità sulla biodiversità. Tali considerazioni valgono anche nel più ristretto quadro dell’UE, nonostante i notevoli sforzi de lege lata e ferenda. Ex plurimis, il consolidamento della idea di uno spazio giudiziario “euro-centrico” ha avuto nell’istituzione della Procura europea una decisa spinta propulsiva e l’estensione delle sue competenze può rappresentare uno strumento utile nella lotta alla criminalità ambientale e, quindi, al cambiamento climatico, in un’ottica globale e multidimensionale. Man mano che gli impatti dei cambiamenti climatici diventano più visibili, la pressione nell’affrontare queste minacce continua a crescere, così come la necessità di una migliore comprensione del nesso tra la criminalità ambientale e il ruolo della giustizia penale (euro-centrica) nell'agenda climatica. Il contributo aspira, pertanto, a comprendere meglio i legami tra il clima e il sistema della giustizia nel quadro dell’UE, al fine di ponderare quali siano gli strumenti disponibili e più efficaci per rispondere meglio ai cambiamenti climatici anche attraverso il diritto penale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.