Il contributo esplora le implicazioni della tecnologia "smart" attraverso una prospettiva critica e multidimensionale. Esso confronta due posizioni paradigmatiche: l’ottimismo tecno-utopico di Ray Kurzweil, che enfatizza le potenzialità emancipative di tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale, e la critica radicale di Shoshana Zuboff, che denuncia i pericoli del capitalismo della sorveglianza per la privacy, la democrazia e la libertà individuale. L’analisi si focalizza sui tre significati principali del termine "smart" - intelligenza, connettività e sostenibilità - evidenziandone le ambiguità e i limiti. Tra le problematiche affrontate emergono il crescente impatto ambientale della produzione tecnologica, le disuguaglianze economiche e sociali amplificate dall’automazione, e la perdita di autonomia individuale dovuta alla dipendenza dai dispositivi smart e ai meccanismi di controllo delle multinazionali. Particolare attenzione è dedicata alle sfide etiche e politiche dell’intelligenza artificiale, tra cui la responsabilità delle decisioni automatizzate e la discriminazione algoritmica, e al persistere del divario digitale come ostacolo all’inclusione sociale. Il saggio propone un ripensamento delle politiche d’innovazione. Si invoca la democratizzazione della tecnologia e una maggiore partecipazione collettiva nelle decisioni, per contrastare le tendenze antidemocratiche dell’attuale fase storica, influenzata dalle logiche delle smart-ideology e del neoliberismo tecnocratico.
SMART
antonio martone
2024-01-01
Abstract
Il contributo esplora le implicazioni della tecnologia "smart" attraverso una prospettiva critica e multidimensionale. Esso confronta due posizioni paradigmatiche: l’ottimismo tecno-utopico di Ray Kurzweil, che enfatizza le potenzialità emancipative di tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale, e la critica radicale di Shoshana Zuboff, che denuncia i pericoli del capitalismo della sorveglianza per la privacy, la democrazia e la libertà individuale. L’analisi si focalizza sui tre significati principali del termine "smart" - intelligenza, connettività e sostenibilità - evidenziandone le ambiguità e i limiti. Tra le problematiche affrontate emergono il crescente impatto ambientale della produzione tecnologica, le disuguaglianze economiche e sociali amplificate dall’automazione, e la perdita di autonomia individuale dovuta alla dipendenza dai dispositivi smart e ai meccanismi di controllo delle multinazionali. Particolare attenzione è dedicata alle sfide etiche e politiche dell’intelligenza artificiale, tra cui la responsabilità delle decisioni automatizzate e la discriminazione algoritmica, e al persistere del divario digitale come ostacolo all’inclusione sociale. Il saggio propone un ripensamento delle politiche d’innovazione. Si invoca la democratizzazione della tecnologia e una maggiore partecipazione collettiva nelle decisioni, per contrastare le tendenze antidemocratiche dell’attuale fase storica, influenzata dalle logiche delle smart-ideology e del neoliberismo tecnocratico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.