I processi di globalizzazione, attraverso l’interconnessione, come condizione caratte- rizzante, e le nuove convenienze, hanno prodotto paradossi e ambiguità. In una logica di costruzione retico- lare di flussi e di relazioni tra territori ed economie essi hanno favorito alcuni contesti geografici rendendone altri estremamente marginali. Questa dinamica ha prodotto nuove gerarchie, alcune delle quali, più che convergenze, sono diventate scenari di conflitto e di contestazione. In relazione a questo tema, è stato preso in considerazione il fenomeno del land grabbing, attraverso il quale alcuni Paesi investitori, beneficiando di un’asimmetria contrattuale, acquisiscono terre fertili in Paesi poveri, per esigenze speculative, alimentari ed energetiche, senza il consenso delle comunità locali. Queste, private delle risorse primarie, sono costrette a intraprendere dapprima migrazioni interne e, nel lungo periodo, attraversamenti extracontinentali. Da un punto di vista metodologico, la ricerca, basata sui dati di Land Matrix e supportata da mappe tematiche, ha comportato l’analisi di molteplici indicatori quali il numero di contratti stipulati, la quantità di terre oggetto di accaparramento, le modalità di attuazione, la localizzazione geografica degli interventi, il coinvolgimento dei Paesi investitori e dei Paesi target, la destinazione d’uso delle terre acquisite. In termini generali, il risultato è quello di uno scenario in cui, in epoca non coloniale, si è creato uno spazio operativo di tipo transnazionale, caratterizzato da enclave che attraversano gli Stati e che sono delineate solo dalle esigenze del grande capitale multinazionale, in un’ottica di sovranità negata. In dettaglio, invece, il fenomeno più preoccupante riguarda le sorti delle risorse presenti nelle aree depre- date. Molte sono, infatti, le risorse in via di esaurimento, in un mercato globale che fagocita con un modello sviluppista e estrattivista.
RISORSA TERRA, RISORSE CRITICHE E STRATEGIE POST GLOBAL
Teresa Amodio
2024
Abstract
I processi di globalizzazione, attraverso l’interconnessione, come condizione caratte- rizzante, e le nuove convenienze, hanno prodotto paradossi e ambiguità. In una logica di costruzione retico- lare di flussi e di relazioni tra territori ed economie essi hanno favorito alcuni contesti geografici rendendone altri estremamente marginali. Questa dinamica ha prodotto nuove gerarchie, alcune delle quali, più che convergenze, sono diventate scenari di conflitto e di contestazione. In relazione a questo tema, è stato preso in considerazione il fenomeno del land grabbing, attraverso il quale alcuni Paesi investitori, beneficiando di un’asimmetria contrattuale, acquisiscono terre fertili in Paesi poveri, per esigenze speculative, alimentari ed energetiche, senza il consenso delle comunità locali. Queste, private delle risorse primarie, sono costrette a intraprendere dapprima migrazioni interne e, nel lungo periodo, attraversamenti extracontinentali. Da un punto di vista metodologico, la ricerca, basata sui dati di Land Matrix e supportata da mappe tematiche, ha comportato l’analisi di molteplici indicatori quali il numero di contratti stipulati, la quantità di terre oggetto di accaparramento, le modalità di attuazione, la localizzazione geografica degli interventi, il coinvolgimento dei Paesi investitori e dei Paesi target, la destinazione d’uso delle terre acquisite. In termini generali, il risultato è quello di uno scenario in cui, in epoca non coloniale, si è creato uno spazio operativo di tipo transnazionale, caratterizzato da enclave che attraversano gli Stati e che sono delineate solo dalle esigenze del grande capitale multinazionale, in un’ottica di sovranità negata. In dettaglio, invece, il fenomeno più preoccupante riguarda le sorti delle risorse presenti nelle aree depre- date. Molte sono, infatti, le risorse in via di esaurimento, in un mercato globale che fagocita con un modello sviluppista e estrattivista.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.