Con questa quinta edizione di Correnti Incrociate, abbiamo raggiunto un traguardo che pochi, se non nessuno di noi, avrebbero potuto prevedere con certezza all'inizio del Progetto Salerno. È stato, e continua a essere, un lavoro d’amore. Forse non sempre per gli studenti traduttori, per i quali la traduzione letteraria rappresenta una parte del percorso accademico, ma sicuramente per poeti, redattori ed editori. Tradurre è una sfida, sotto ogni punto di vista. Richiede una conoscenza approfondita di almeno due lingue e, spesso, anche della materia trattata. La traduzione letteraria aggiunge un ulteriore livello di complessità: non è solo un’arte, ma un atto di interpretazione, che impone di cogliere e trasmettere sfumature di significato ed emozioni nate in una cultura, con ogni probabilità, diversa da quella del traduttore. La poesia, tra i generi letterari, occupa un posto d’eccellenza. Si manifesta in molte forme e, proprio per questo, sfugge a ogni definizione rigida. Il suo linguaggio può essere tanto essenziale quanto articolato, riflettendo la complessità delle emozioni e delle verità che il poeta cerca di esprimere. Non è un caso che molti tra i più grandi autori della letteratura siano stati poeti. Con così tante variabili in gioco, scrivere buona poesia è un’impresa ardua. E se scriverla è difficile, immaginate quanto possa esserlo catturarne l’essenza in un’altra lingua. I nostri studenti traduttori, per loro stessa ammissione, hanno trovato questo esercizio impegnativo, ma alla fine gratificante. Ed è proprio questo uno dei motivi per cui il progetto è così vivo e dinamico. Non sorprende, dunque, il successo del volume che ha dato il via a questa serie, Canzoni del venerdì sera, la cui storia abbiamo già raccontato. Tutto è nato dall’entusiasmo di un piccolo gruppo di studenti guidati da Linda Barone, docente di linguistica e traduzione inglese presso il Corso di Laurea in Lingue e Letterature Moderne (Dipartimento di Studi Umanistici) dell’Università di Salerno. Durante il Festival Salerno Letteratura del 2018, nell’ambito del programma Erasmus+, gli studenti hanno avuto modo di confrontarsi con il poeta anglo-gallese John Eliot in un workshop di traduzione. L’esperienza è stata così stimolante che non volevano che finisse. Hanno quindi continuato a lavorare con Eliot a una selezione più ampia delle sue poesie e, nella primavera del 2019, avevano materiale sufficiente per un volume, che Mosaïque Press ha pubblicato e presentato al festival di Salerno dello stesso anno. Un aspetto cruciale di questo percorso è stato il continuo dialogo tra poeti e traduttori: scambi di e-mail, telefonate, discussioni approfondite. Ed è proprio questo aspetto del nostro progetto che i partecipanti descrivono come particolarmente arricchente. I poeti – pochi dei quali sono nomi noti nel panorama anglofono – apprezzano l’opportunità di spiegare e approfondire il significato dei propri versi, mentre gli studenti traduttori trovano questi confronti, queste correnti incrociate, utili e illuminanti. Ad oggi, il progetto ha coinvolto cento poeti anglofoni da tutto il mondo, con alcuni testi tradotti anche da altre lingue, in particolare il gallese e l’ungherese. Con questa edizione, facciamo un ulteriore passo avanti includendo cinque poeti italiani, affrontando così una nuova sfida: la traduzione dall’italiano all’inglese, ovvero dalla lingua madre dei nostri studenti a una lingua straniera. Ma forse, ancora più significativo, è il coinvolgimento, negli anni, di ben 120 studenti sotto la guida di Linda Barone. Per molti di loro, questo progetto è stato una rivelazione. Durante la preparazione dell’edizione del 2024, il gruppo di traduttori ha dimostrato un entusiasmo raro nei percorsi accademici. Alcuni studenti hanno raccontato che l’esperienza ha aperto loro gli occhi su un mondo di opportunità, sia in ambito letterario che oltre, facendo loro comprendere come la lingua sia una chiave fondamentale per la conoscenza e il dialogo interculturale. Questo è uno dei motori del nostro entusiasmo per il Progetto Salerno. Riteniamo che la pubblicazione della serie Correnti Incrociate sia un’iniziativa di valore intrinseco. Nel suo piccolo, essa contribuisce agli obiettivi del programma Erasmus+, che punta a “informare, trasformare e ispirare” le nuove generazioni, promuovendo il multilinguismo in un formato piacevole, stimolante e coinvolgente. E non solo le giovani generazioni: portiamo il lavoro di due comunità – due lingue, due culture – ad u vasto pubblico, affinché tutti possano apprezzarlo, indipendentemente dalla loro competenza linguistica. La nostra speranza è che i lettori, qualunque sia la loro cultura di appartenenza, trovino in questi volumi qualcosa di interessante e significativo, contribuendo così a chiudere il cerchio virtuoso della creatività, della comunicazione e dell’armonia culturale.

Correnti incrociate 5

Linda Barone
2025

Abstract

Con questa quinta edizione di Correnti Incrociate, abbiamo raggiunto un traguardo che pochi, se non nessuno di noi, avrebbero potuto prevedere con certezza all'inizio del Progetto Salerno. È stato, e continua a essere, un lavoro d’amore. Forse non sempre per gli studenti traduttori, per i quali la traduzione letteraria rappresenta una parte del percorso accademico, ma sicuramente per poeti, redattori ed editori. Tradurre è una sfida, sotto ogni punto di vista. Richiede una conoscenza approfondita di almeno due lingue e, spesso, anche della materia trattata. La traduzione letteraria aggiunge un ulteriore livello di complessità: non è solo un’arte, ma un atto di interpretazione, che impone di cogliere e trasmettere sfumature di significato ed emozioni nate in una cultura, con ogni probabilità, diversa da quella del traduttore. La poesia, tra i generi letterari, occupa un posto d’eccellenza. Si manifesta in molte forme e, proprio per questo, sfugge a ogni definizione rigida. Il suo linguaggio può essere tanto essenziale quanto articolato, riflettendo la complessità delle emozioni e delle verità che il poeta cerca di esprimere. Non è un caso che molti tra i più grandi autori della letteratura siano stati poeti. Con così tante variabili in gioco, scrivere buona poesia è un’impresa ardua. E se scriverla è difficile, immaginate quanto possa esserlo catturarne l’essenza in un’altra lingua. I nostri studenti traduttori, per loro stessa ammissione, hanno trovato questo esercizio impegnativo, ma alla fine gratificante. Ed è proprio questo uno dei motivi per cui il progetto è così vivo e dinamico. Non sorprende, dunque, il successo del volume che ha dato il via a questa serie, Canzoni del venerdì sera, la cui storia abbiamo già raccontato. Tutto è nato dall’entusiasmo di un piccolo gruppo di studenti guidati da Linda Barone, docente di linguistica e traduzione inglese presso il Corso di Laurea in Lingue e Letterature Moderne (Dipartimento di Studi Umanistici) dell’Università di Salerno. Durante il Festival Salerno Letteratura del 2018, nell’ambito del programma Erasmus+, gli studenti hanno avuto modo di confrontarsi con il poeta anglo-gallese John Eliot in un workshop di traduzione. L’esperienza è stata così stimolante che non volevano che finisse. Hanno quindi continuato a lavorare con Eliot a una selezione più ampia delle sue poesie e, nella primavera del 2019, avevano materiale sufficiente per un volume, che Mosaïque Press ha pubblicato e presentato al festival di Salerno dello stesso anno. Un aspetto cruciale di questo percorso è stato il continuo dialogo tra poeti e traduttori: scambi di e-mail, telefonate, discussioni approfondite. Ed è proprio questo aspetto del nostro progetto che i partecipanti descrivono come particolarmente arricchente. I poeti – pochi dei quali sono nomi noti nel panorama anglofono – apprezzano l’opportunità di spiegare e approfondire il significato dei propri versi, mentre gli studenti traduttori trovano questi confronti, queste correnti incrociate, utili e illuminanti. Ad oggi, il progetto ha coinvolto cento poeti anglofoni da tutto il mondo, con alcuni testi tradotti anche da altre lingue, in particolare il gallese e l’ungherese. Con questa edizione, facciamo un ulteriore passo avanti includendo cinque poeti italiani, affrontando così una nuova sfida: la traduzione dall’italiano all’inglese, ovvero dalla lingua madre dei nostri studenti a una lingua straniera. Ma forse, ancora più significativo, è il coinvolgimento, negli anni, di ben 120 studenti sotto la guida di Linda Barone. Per molti di loro, questo progetto è stato una rivelazione. Durante la preparazione dell’edizione del 2024, il gruppo di traduttori ha dimostrato un entusiasmo raro nei percorsi accademici. Alcuni studenti hanno raccontato che l’esperienza ha aperto loro gli occhi su un mondo di opportunità, sia in ambito letterario che oltre, facendo loro comprendere come la lingua sia una chiave fondamentale per la conoscenza e il dialogo interculturale. Questo è uno dei motori del nostro entusiasmo per il Progetto Salerno. Riteniamo che la pubblicazione della serie Correnti Incrociate sia un’iniziativa di valore intrinseco. Nel suo piccolo, essa contribuisce agli obiettivi del programma Erasmus+, che punta a “informare, trasformare e ispirare” le nuove generazioni, promuovendo il multilinguismo in un formato piacevole, stimolante e coinvolgente. E non solo le giovani generazioni: portiamo il lavoro di due comunità – due lingue, due culture – ad u vasto pubblico, affinché tutti possano apprezzarlo, indipendentemente dalla loro competenza linguistica. La nostra speranza è che i lettori, qualunque sia la loro cultura di appartenenza, trovino in questi volumi qualcosa di interessante e significativo, contribuendo così a chiudere il cerchio virtuoso della creatività, della comunicazione e dell’armonia culturale.
2025
978-1-906852-71-9
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4906015
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