Il testo propone la traduzione di un articolo di Paul Goalby Cressey, dal titolo “A Comparison of the Roles of the “Sociological Stranger” and the “Anonymous Stranger” in Field Research” pubblicato postumo nel 1983 da Martin Bulmer. Cressey è noto per aver posto attenzione ad un filone noir della ricerca sociale e per aver analizzato i lati oscuri del tessuto sociale della città, attraverso lo studio delle taxi dance hall. L’autore è meno noto per il suo apporto alla metodologia della ricerca sociale che invece è molto importante perché il suo contributo offre la possibilità, agli studiosi contemporanei, di una rinnovata riflessione su unaquestione molto delicata e dirimente per la ricerca sociale: la centralità della relazione tra il ricercatore e le persone con cui entra in contatto all’interno dei diversi contesti sociali. Utilizzando il paradigma dello straniero, ispirato da Simmel e Sombart, lo studioso sviscera una questione epistemologica e metodologica che ha caratterizzato un passaggio d’epoca e che possiamo rinvenire nell’attenzione alla relazione tra ricercatore e (s)oggetto studiato, nelle caratteristiche di questa relazione sulla base delle quali possono cambiare le modalità di accesso e di permanenza nel contesto studiato, nella natura delle informazioni prodotte che può inevitabilmente cambiare in base ai termini della relazione posta in essere nel campo d’indagine.
Il contributo di Cressey allo sviluppo dei metodi qualitativi in sociologia
Serena Quarta
Methodology
2025
Abstract
Il testo propone la traduzione di un articolo di Paul Goalby Cressey, dal titolo “A Comparison of the Roles of the “Sociological Stranger” and the “Anonymous Stranger” in Field Research” pubblicato postumo nel 1983 da Martin Bulmer. Cressey è noto per aver posto attenzione ad un filone noir della ricerca sociale e per aver analizzato i lati oscuri del tessuto sociale della città, attraverso lo studio delle taxi dance hall. L’autore è meno noto per il suo apporto alla metodologia della ricerca sociale che invece è molto importante perché il suo contributo offre la possibilità, agli studiosi contemporanei, di una rinnovata riflessione su unaquestione molto delicata e dirimente per la ricerca sociale: la centralità della relazione tra il ricercatore e le persone con cui entra in contatto all’interno dei diversi contesti sociali. Utilizzando il paradigma dello straniero, ispirato da Simmel e Sombart, lo studioso sviscera una questione epistemologica e metodologica che ha caratterizzato un passaggio d’epoca e che possiamo rinvenire nell’attenzione alla relazione tra ricercatore e (s)oggetto studiato, nelle caratteristiche di questa relazione sulla base delle quali possono cambiare le modalità di accesso e di permanenza nel contesto studiato, nella natura delle informazioni prodotte che può inevitabilmente cambiare in base ai termini della relazione posta in essere nel campo d’indagine.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.