Questo capitolo del Rapporto giovani 2025 approfondisce i modelli di abitare dei giovani nel Mezzogiorno evidenziando dinamiche di adattamento (in funzione di opportunità lavorative e accesso ai servizi), ricerca di equilibrio (tra costi e vivibilità), ma con scelte guidate anche dalla sensibilità verso la sostenibilità e dal senso di appartenenza comunitaria. Il contesto abitativo ideale per i giovani intervistati non è quello delle grandi città sovraffollate. La preferenza va accordata ai centri di medie dimensioni che possano combinare la presenza di servizi di qualità con ritmi di vita più gestibili. In primo luogo, il bisogno di tranquillità e la ricerca di benessere ed equilibrio fanno sì che i giovani si identifichino con modelli di quotidianità il più possibile normalizzata, prevedibile, distante dagli immaginari metropolitani di trasgressione e ribellione giovanile, con una prospettiva di abitare che si coniuga con il desiderio di affetti sicuri, stabilità emotiva e relazionale. La casa viene percepita non solo come un rifugio, ma anche come un luogo in cui si costruiscono relazioni solide e si sviluppano routine che favoriscono il benessere personale. Questa inclinazione non sembra rappresentare una semplice rinuncia all’imprevisto, ma piuttosto una rivalutazione delle priorità, in cui la tranquillità diventa un valore chiave. Parallelamente, in linea con quanto già riscontrato in precedenti Rapporti Toniolo (Bichi et al. 2023 e 2024), si riscontrano tratti di “intermedietà” o di “in betweeness”. I giovani cercano sostanzialmente un punto di conciliazione tra esigenze diverse, solo apparentemente contrapposte, adattandosi in modo creativo ai limiti e alle opportunità offerte dal contesto abitativo. Questa tensione si riflette, ad esempio, nella concezione della casa come spazio multifunzionale, in grado di rispondere a bisogni diversi e mutevoli nel tempo: da luogo di riposo e rifugio perso-nale a spazio di lavoro, condivisione familiare e socialità. Stessa posizione mediana si osserva nell’orientamento ad abitare in comuni né troppo grandi né troppo piccoli, o in quartieri residenziali potenzialmente vicini sia a zone centrali sia a zone rurali; queste scelte riflettono la volontà di conciliare accesso a servizi, opportunità lavorative e culturali tipici dei centri urbani con la possibilità di mantenere un legame con ritmi più tranquilli e spazi meno congestionati, più spesso associati alle aree decentrate o rurali. Seppur interessati primariamente ai vantaggi economici, i giovani sembrano ben consapevoli dell’importanza di vivere in spazi che rispettino principi ecologici, mostrando una propensione a soluzioni abitative che prevedono l’uso di materiali sostenibili e tecnologie a basso impatto energetico. Questa sensibilità verso l’ambiente si traduce anche in scelte concrete legate al consumo responsabile e alla valorizzazione di pratiche quotidiane sostenibili. Abitare e attraversare diversi spazi di vita significa per i giovani compiere percorsi quotidiani nei quali si condensano le scelte orientate al benessere e le aspirazioni di tranquillità, flessibilità e sostenibilità, nella consapevolezza dei cambiamenti del mondo contemporaneo.

Abitare al Sud; nuovi equilibri tra casa, urbanità e remoteness

Rita Bichi
;
Stefania Leone
;
Andrea Orio;Francesco Del Pizzo
2025

Abstract

Questo capitolo del Rapporto giovani 2025 approfondisce i modelli di abitare dei giovani nel Mezzogiorno evidenziando dinamiche di adattamento (in funzione di opportunità lavorative e accesso ai servizi), ricerca di equilibrio (tra costi e vivibilità), ma con scelte guidate anche dalla sensibilità verso la sostenibilità e dal senso di appartenenza comunitaria. Il contesto abitativo ideale per i giovani intervistati non è quello delle grandi città sovraffollate. La preferenza va accordata ai centri di medie dimensioni che possano combinare la presenza di servizi di qualità con ritmi di vita più gestibili. In primo luogo, il bisogno di tranquillità e la ricerca di benessere ed equilibrio fanno sì che i giovani si identifichino con modelli di quotidianità il più possibile normalizzata, prevedibile, distante dagli immaginari metropolitani di trasgressione e ribellione giovanile, con una prospettiva di abitare che si coniuga con il desiderio di affetti sicuri, stabilità emotiva e relazionale. La casa viene percepita non solo come un rifugio, ma anche come un luogo in cui si costruiscono relazioni solide e si sviluppano routine che favoriscono il benessere personale. Questa inclinazione non sembra rappresentare una semplice rinuncia all’imprevisto, ma piuttosto una rivalutazione delle priorità, in cui la tranquillità diventa un valore chiave. Parallelamente, in linea con quanto già riscontrato in precedenti Rapporti Toniolo (Bichi et al. 2023 e 2024), si riscontrano tratti di “intermedietà” o di “in betweeness”. I giovani cercano sostanzialmente un punto di conciliazione tra esigenze diverse, solo apparentemente contrapposte, adattandosi in modo creativo ai limiti e alle opportunità offerte dal contesto abitativo. Questa tensione si riflette, ad esempio, nella concezione della casa come spazio multifunzionale, in grado di rispondere a bisogni diversi e mutevoli nel tempo: da luogo di riposo e rifugio perso-nale a spazio di lavoro, condivisione familiare e socialità. Stessa posizione mediana si osserva nell’orientamento ad abitare in comuni né troppo grandi né troppo piccoli, o in quartieri residenziali potenzialmente vicini sia a zone centrali sia a zone rurali; queste scelte riflettono la volontà di conciliare accesso a servizi, opportunità lavorative e culturali tipici dei centri urbani con la possibilità di mantenere un legame con ritmi più tranquilli e spazi meno congestionati, più spesso associati alle aree decentrate o rurali. Seppur interessati primariamente ai vantaggi economici, i giovani sembrano ben consapevoli dell’importanza di vivere in spazi che rispettino principi ecologici, mostrando una propensione a soluzioni abitative che prevedono l’uso di materiali sostenibili e tecnologie a basso impatto energetico. Questa sensibilità verso l’ambiente si traduce anche in scelte concrete legate al consumo responsabile e alla valorizzazione di pratiche quotidiane sostenibili. Abitare e attraversare diversi spazi di vita significa per i giovani compiere percorsi quotidiani nei quali si condensano le scelte orientate al benessere e le aspirazioni di tranquillità, flessibilità e sostenibilità, nella consapevolezza dei cambiamenti del mondo contemporaneo.
2025
9788815391926
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4910916
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