Per legittimare il plurilinguismo della comunità antillese, Chamoiseau compie un lavoro di scrittura volto a fare emergere l’aspetto storico e letterario delle Antille, tant’è che viene iscritto nella cosiddetta corrente dell’antillanità. A partire dall’influenza della tradizione letteraria di Aimé Césaire ed Édouard Glissant, Chamoiseau mira a creare una poetica della creolità che, dapprima agonizzante, era andata scomparendo sotto la pressione della “dominazione silenziosa”. A tal fine, si cala nella pratica della scrittura e compie un’operazione di decostruzione per risistemare l’apparato testuale secondo un ordine nuovo, creando uno spazio intermedio in cui sviluppa una riflessione sul ruolo della scrittura nella società creola. La lingua creola in Chamoiseau scaturisce, quindi, dal culmine di quel cosiddetto “mosaico culturale” costituito dall’incontro della lingua creola e francese, re-inventando aspetti del paese e del popolo che la lingua dominante aveva ignorato (CHAMOISEAU P. 1997: 299). Il suo Écrire créole dà la misura di una scrittura aperta, definita eccessiva – démesurée– la quale conduce nel pieno dell’esistenza connessa alle relazioni umane, all’incontro tra popoli che scelgono di fondersi o di chiudersi nelle loro tribù, ma che – come afferma Chamoiseau (CHAMOISEAU P. 1997: 289) – in ogni caso si “attraversano” e ciò contrasta con l’idea del cosiddetto “bunker linguistico esclusivo e dominatore” a cui questa Écriture ha dovuto sacrificare se stessa per imposizione della espansione coloniale francese
Patrick Chamoiseau, tra scrittura e trascrizione
Rosario Pellegrino;Valeria Anna Vaccaro
2023
Abstract
Per legittimare il plurilinguismo della comunità antillese, Chamoiseau compie un lavoro di scrittura volto a fare emergere l’aspetto storico e letterario delle Antille, tant’è che viene iscritto nella cosiddetta corrente dell’antillanità. A partire dall’influenza della tradizione letteraria di Aimé Césaire ed Édouard Glissant, Chamoiseau mira a creare una poetica della creolità che, dapprima agonizzante, era andata scomparendo sotto la pressione della “dominazione silenziosa”. A tal fine, si cala nella pratica della scrittura e compie un’operazione di decostruzione per risistemare l’apparato testuale secondo un ordine nuovo, creando uno spazio intermedio in cui sviluppa una riflessione sul ruolo della scrittura nella società creola. La lingua creola in Chamoiseau scaturisce, quindi, dal culmine di quel cosiddetto “mosaico culturale” costituito dall’incontro della lingua creola e francese, re-inventando aspetti del paese e del popolo che la lingua dominante aveva ignorato (CHAMOISEAU P. 1997: 299). Il suo Écrire créole dà la misura di una scrittura aperta, definita eccessiva – démesurée– la quale conduce nel pieno dell’esistenza connessa alle relazioni umane, all’incontro tra popoli che scelgono di fondersi o di chiudersi nelle loro tribù, ma che – come afferma Chamoiseau (CHAMOISEAU P. 1997: 289) – in ogni caso si “attraversano” e ciò contrasta con l’idea del cosiddetto “bunker linguistico esclusivo e dominatore” a cui questa Écriture ha dovuto sacrificare se stessa per imposizione della espansione coloniale franceseI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.