Principale obiettivo del lavoro di ricerca è stato quello di elicitare e valutare le occorrenze testuali relative alle immagini/descrizioni di interni in racconti e romanzi di Alberto Moravia nella recente edizione critica curata da Casini-Serra per Bompiani. Questi i titoli scrutinati: Racconti dispersi 1927-1940, 1 Gli indifferenti (1929),2 La bella vita (1935),3 L’imbroglio (1937),4 La mascherata (1941),5 L’amante infelice (1943),6 Agostino (1944),7 La disubbidienza (1948),8 Il conformista (1951),9 La ciociara (1957),10 La noia (1960),11 Racconti dispersi 1960-1969. 12 Il lavoro di ricerca è stato altresì articolato in quattro capitoli preceduti da una introduzione comprensiva del corpus di riferimento (7 romanzi e 54 racconti). Al termine dei capitoli, un’importante sezione è rappresentata dal Lemmario moraviano in cui sono state lemmatizzate le voci relative alla cultura dell’abitare attraverso 56 unità lessicali articolate cronologicamente e corredate ciascuna dal proprio numero di occorrenze (480). Al lemmario fanno seguito le conclusioni e la bibliografia di riferimento. I criteri di selezione dei racconti e romanzi sono indicativi dei principali snodi della poetica del primo Moravia sino a La disubbidienza con cui – quasi programmaticamente – si chiude e si riapre in forma nuova il rapporto con la realtà dell’universo borghese-familiare: gli anni di formazione (con il centrale intervento in rivista di Villa Mercedes), Gli indifferenti e la raccolta di racconti degli anni trenta in cui meglio è tematizzata la realtà complessiva delle descrizioni di interni; il tentativo di uscire dalla cupezza dell’interno borghese con il romanzo grottesco-satirico La mascherata, unitamente all’importante momento di verifica rappresentato dai cinque racconti lunghi de L’imbroglio e di quelli de L’amante infelice nei quali sono le avvisaglie di una nuova modalità di percezione degli spazi che saranno propri di Agostino, romanzo del dopoguerra e, assieme, primo romanzo della seconda fase della scrittura moraviana. Nei tre, tra loro diversissimi, romanzi degli anni cinquanta, al di là di qualsivoglia campionamento d’una fase di scrittura, si è rivelato altresì utile indagare l’innesco dei paradigmi teorici dell’abitare moraviano, tra “natura” e “storia” com’è stato felicemente detto, sino al ‘romanzo-saggio’ La noia, dietro l’aggiunta di un gruppo di testi dispersi dello stesso periodo. Durante il lavoro di ricerca, sono emerse aree o ragioni micro-operative del sapere critico contemporaneo, suggerimenti che hanno incrociato problemi di teoria della descrizione, di critica tematica e di antropologia letteraria. Sicché la consistenza teoretica del problema dello statuto antropologico-letterario degli interni moraviani è risultata attestata quanto più se ne riscontrava l’emersione anche in prospettive d’indagine trasversali: il tema degli interni è stato cioè confrontato, di volta in volta, con il sistema dei personaggi, ad esempio, con gli strumenti stilistici e di linguaggio o, ancora, con riferimento alle linee dell’attività letteraria dal ‘romanzo-tragedia’ al ‘romanzo-saggio’. Una tale impostazione ha pertanto connesso gli studi di settore (culture dell’abitare, storia dell’architettura) a problemi centrali nella narrativa di Alberto Moravia, motivo per cui è debito discutere di trasversalità epistemica, a cavaliere tra letteratura ed arti, coerentemente alle aree di ricerca scientifica del corso di Dottorato di Ricerca definito «tra ambiti storico-geografici ed interferenze disciplinari». [a cura dell'Autore]
Interni moraviani. Immagini dell'abitare in romanzi e racconti di Alberto Moravia / Annibale Rainone , 2014 Feb 18., Anno Accademico 2011 - 2012. [10.14273/unisa-326].
Interni moraviani. Immagini dell'abitare in romanzi e racconti di Alberto Moravia
Rainone, Annibale
2014
Abstract
Principale obiettivo del lavoro di ricerca è stato quello di elicitare e valutare le occorrenze testuali relative alle immagini/descrizioni di interni in racconti e romanzi di Alberto Moravia nella recente edizione critica curata da Casini-Serra per Bompiani. Questi i titoli scrutinati: Racconti dispersi 1927-1940, 1 Gli indifferenti (1929),2 La bella vita (1935),3 L’imbroglio (1937),4 La mascherata (1941),5 L’amante infelice (1943),6 Agostino (1944),7 La disubbidienza (1948),8 Il conformista (1951),9 La ciociara (1957),10 La noia (1960),11 Racconti dispersi 1960-1969. 12 Il lavoro di ricerca è stato altresì articolato in quattro capitoli preceduti da una introduzione comprensiva del corpus di riferimento (7 romanzi e 54 racconti). Al termine dei capitoli, un’importante sezione è rappresentata dal Lemmario moraviano in cui sono state lemmatizzate le voci relative alla cultura dell’abitare attraverso 56 unità lessicali articolate cronologicamente e corredate ciascuna dal proprio numero di occorrenze (480). Al lemmario fanno seguito le conclusioni e la bibliografia di riferimento. I criteri di selezione dei racconti e romanzi sono indicativi dei principali snodi della poetica del primo Moravia sino a La disubbidienza con cui – quasi programmaticamente – si chiude e si riapre in forma nuova il rapporto con la realtà dell’universo borghese-familiare: gli anni di formazione (con il centrale intervento in rivista di Villa Mercedes), Gli indifferenti e la raccolta di racconti degli anni trenta in cui meglio è tematizzata la realtà complessiva delle descrizioni di interni; il tentativo di uscire dalla cupezza dell’interno borghese con il romanzo grottesco-satirico La mascherata, unitamente all’importante momento di verifica rappresentato dai cinque racconti lunghi de L’imbroglio e di quelli de L’amante infelice nei quali sono le avvisaglie di una nuova modalità di percezione degli spazi che saranno propri di Agostino, romanzo del dopoguerra e, assieme, primo romanzo della seconda fase della scrittura moraviana. Nei tre, tra loro diversissimi, romanzi degli anni cinquanta, al di là di qualsivoglia campionamento d’una fase di scrittura, si è rivelato altresì utile indagare l’innesco dei paradigmi teorici dell’abitare moraviano, tra “natura” e “storia” com’è stato felicemente detto, sino al ‘romanzo-saggio’ La noia, dietro l’aggiunta di un gruppo di testi dispersi dello stesso periodo. Durante il lavoro di ricerca, sono emerse aree o ragioni micro-operative del sapere critico contemporaneo, suggerimenti che hanno incrociato problemi di teoria della descrizione, di critica tematica e di antropologia letteraria. Sicché la consistenza teoretica del problema dello statuto antropologico-letterario degli interni moraviani è risultata attestata quanto più se ne riscontrava l’emersione anche in prospettive d’indagine trasversali: il tema degli interni è stato cioè confrontato, di volta in volta, con il sistema dei personaggi, ad esempio, con gli strumenti stilistici e di linguaggio o, ancora, con riferimento alle linee dell’attività letteraria dal ‘romanzo-tragedia’ al ‘romanzo-saggio’. Una tale impostazione ha pertanto connesso gli studi di settore (culture dell’abitare, storia dell’architettura) a problemi centrali nella narrativa di Alberto Moravia, motivo per cui è debito discutere di trasversalità epistemica, a cavaliere tra letteratura ed arti, coerentemente alle aree di ricerca scientifica del corso di Dottorato di Ricerca definito «tra ambiti storico-geografici ed interferenze disciplinari». [a cura dell'Autore]| File | Dimensione | Formato | |
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