Il lavoro di tesi di Dottorato ha lo scopo di indagare differenti modalità di transizione verso l’economia circolare, ovvero le modalità attraverso cui implementare un sistema capace di rigenerarsi minimizzando il consumo di risorse e la produzione di rifiuti e inquinamento. In particolare, lo studio è stato condotto seguendo un approccio bottomup che ha preso in esame sia il consumer domain che il firm domain, nel contesto italiano. Tra le pratiche di consumo sostenibile, una emergente pratica è stata identificata nell’upcycling, quale esempio di product reuse. Accanto a quelle più tradizionali (come il second-hand), si stanno diffondendo nuove forme di riuso che rendono i consumatori parte integrante di un’economia circolare. I consumatori, infatti, hanno un ruolo sempre più attivo in tale processo, in termini di fenomeni autoproduttivi e co-creativi. Tuttavia, gli stadi finali del consumo sono stati spesso sottovalutati e hanno ricevuto ancora meno attenzione nella ricerca empirica. Inoltre, nell’ultimo decennio sono emerse numerose comunità online italiane e iniziative relative a queste pratiche, le quali consentono di esplorare in dettaglio il consumer upcycling. Per quanto riguarda il firm domain, “come” trasformare i modelli di business delle aziende consolidate (le growing-circular firm) è ancora una questione aperta e l’orientamento all’ambiente è un aspetto chiave per le aziende nate-circolari, ma scarsa attenzione è stata dedicata alle competenze. Sono state, quindi, condotte due indagini empiriche. La prima è volta ad esplorare con una netnografia, da un lato, la dimensione individuale del consumer upcycling, focalizzando l’attenzione sui driver motivazionali (attingendo alla Self-Determination Theory) e identificando differenti tipi di upcycler. Dall’altro, viene approfondita la dimensione collettiva del fenomeno, focalizzando l’attenzione su conoscenza condivisa, sviluppo collaborativo di idee e creazione di valore nelle comunità online (attingendo alla Practice Theory). La seconda indagine empirica mira ad esplorare, con un multiplecase study, le dynamic capabilities che le aziende stanno sviluppando per affrontare la circular transition. A tale scopo, sono stati integrati due theoretical framework, Natural Resource-Based View (NRBV) e Dynamic Capabilities Framework. Il contesto della ricerca è costituito dalle aziende del settore tessile e abbigliamento, in quanto considerate tra le più inquinanti, ma anche tra le più strategiche, in Paesi come l’Italia. .. [a cura dell'Autore]
From emerging consumption practices to the development of dynamic capabilities in the era of the circular transition: evidence from the Italian context / Carla Coppola , 2022 Nov 17., Anno Accademico 2020 - 2021. [10.14273/unisa-5220].
From emerging consumption practices to the development of dynamic capabilities in the era of the circular transition: evidence from the Italian context
Coppola, Carla
2022
Abstract
Il lavoro di tesi di Dottorato ha lo scopo di indagare differenti modalità di transizione verso l’economia circolare, ovvero le modalità attraverso cui implementare un sistema capace di rigenerarsi minimizzando il consumo di risorse e la produzione di rifiuti e inquinamento. In particolare, lo studio è stato condotto seguendo un approccio bottomup che ha preso in esame sia il consumer domain che il firm domain, nel contesto italiano. Tra le pratiche di consumo sostenibile, una emergente pratica è stata identificata nell’upcycling, quale esempio di product reuse. Accanto a quelle più tradizionali (come il second-hand), si stanno diffondendo nuove forme di riuso che rendono i consumatori parte integrante di un’economia circolare. I consumatori, infatti, hanno un ruolo sempre più attivo in tale processo, in termini di fenomeni autoproduttivi e co-creativi. Tuttavia, gli stadi finali del consumo sono stati spesso sottovalutati e hanno ricevuto ancora meno attenzione nella ricerca empirica. Inoltre, nell’ultimo decennio sono emerse numerose comunità online italiane e iniziative relative a queste pratiche, le quali consentono di esplorare in dettaglio il consumer upcycling. Per quanto riguarda il firm domain, “come” trasformare i modelli di business delle aziende consolidate (le growing-circular firm) è ancora una questione aperta e l’orientamento all’ambiente è un aspetto chiave per le aziende nate-circolari, ma scarsa attenzione è stata dedicata alle competenze. Sono state, quindi, condotte due indagini empiriche. La prima è volta ad esplorare con una netnografia, da un lato, la dimensione individuale del consumer upcycling, focalizzando l’attenzione sui driver motivazionali (attingendo alla Self-Determination Theory) e identificando differenti tipi di upcycler. Dall’altro, viene approfondita la dimensione collettiva del fenomeno, focalizzando l’attenzione su conoscenza condivisa, sviluppo collaborativo di idee e creazione di valore nelle comunità online (attingendo alla Practice Theory). La seconda indagine empirica mira ad esplorare, con un multiplecase study, le dynamic capabilities che le aziende stanno sviluppando per affrontare la circular transition. A tale scopo, sono stati integrati due theoretical framework, Natural Resource-Based View (NRBV) e Dynamic Capabilities Framework. Il contesto della ricerca è costituito dalle aziende del settore tessile e abbigliamento, in quanto considerate tra le più inquinanti, ma anche tra le più strategiche, in Paesi come l’Italia. .. [a cura dell'Autore]I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


