Il presente lavoro si propone di indagare l’emergere di esperienze di coproduzione di servizi nella Pubblica Amministrazione con un focus sul sistema dei Beni Culturali. Già da qualche anno, in molti Paesi, si riscontra un maggiore coinvolgimento dei cittadini, sia in forma individuale che collettiva, nell’erogazione di servizi pubblici, al fine di rispondere alle sfide di carattere politico, economico e sociale generate dalla crisi dei sistemi di welfare. La letteratura scientifica sul tema, fiorita a partire dagli anni ’70, ha mostrato come le pratiche di co-produzione in settori quali l’istruzione, i servizi sociali, la sanità, la sicurezza e l’ambiente, abbiano non solo migliorato la qualità dei servizi, diversificandoli in base alle esigenze degli utenti, ma abbiano anche apportato una riduzione significativa dei costi legati all’erogazione dei servizi stessi. La tesi ha l’obiettivo di verificare se, in un settore ancora poco indagato come quello del cultural heritage, siano in atto esperienze di co-produzione e quali cambiamenti esse potranno indurre nell’amministrazione dei beni culturali. Lo studio è organizzato come di seguito. Dopo una breve introduzione viene presentato il disegno della ricerca che prevede un approccio metodologico misto ritenuto in linea sia con le peculiari caratteristiche dell’oggetto di studio sia con le finalità del progetto di ricerca. Nel primo capitolo è stata effettuata una review della letteratura di tipo narrativo al fine di tracciare l’evoluzione storica della coproduzione, fornire un inquadramento teorico della stessa e comprendere le potenzialità che può esprimere nella creazione di valore pubblico. Nel secondo capitolo l’attenzione viene focalizzata sulla relazione tra provider e utenti, e vengono analizzate le pratiche di co-produzione osservate all’interno della Reggia di Caserta, uno dei siti più visitati d’Italia e patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1997. Nel terzo capitolo si vuole comprendere se gli approcci alla co-produzione nella tutela, valorizzazione e promozione degli istituti culturali possano ricevere maggiori impulsi dalla recente riforma del MIBACT che ha dotato di autonomia gestionale i più importanti musei nazionali. Nella considerazioni finali viene evidenziato il ruolo che le tecnologie dell’informazione e i dispositivi digitali utilizzati in chiave social possono rivestire nella creazione di interazioni più intense con l’utenza, aprendo la strada a nuove forme di partecipazione, tra le quali la co-produzione di servizi. [a cura dell'Autore]
Il ruolo della co-produzione di servizi nella Pubblica Amministrazione: il sistema dei Beni Culturali / Gaetano Trocciola , 2016 Jul 08., Anno Accademico 2014 - 2015. [10.14273/unisa-711].
Il ruolo della co-produzione di servizi nella Pubblica Amministrazione: il sistema dei Beni Culturali
Trocciola, Gaetano
2016
Abstract
Il presente lavoro si propone di indagare l’emergere di esperienze di coproduzione di servizi nella Pubblica Amministrazione con un focus sul sistema dei Beni Culturali. Già da qualche anno, in molti Paesi, si riscontra un maggiore coinvolgimento dei cittadini, sia in forma individuale che collettiva, nell’erogazione di servizi pubblici, al fine di rispondere alle sfide di carattere politico, economico e sociale generate dalla crisi dei sistemi di welfare. La letteratura scientifica sul tema, fiorita a partire dagli anni ’70, ha mostrato come le pratiche di co-produzione in settori quali l’istruzione, i servizi sociali, la sanità, la sicurezza e l’ambiente, abbiano non solo migliorato la qualità dei servizi, diversificandoli in base alle esigenze degli utenti, ma abbiano anche apportato una riduzione significativa dei costi legati all’erogazione dei servizi stessi. La tesi ha l’obiettivo di verificare se, in un settore ancora poco indagato come quello del cultural heritage, siano in atto esperienze di co-produzione e quali cambiamenti esse potranno indurre nell’amministrazione dei beni culturali. Lo studio è organizzato come di seguito. Dopo una breve introduzione viene presentato il disegno della ricerca che prevede un approccio metodologico misto ritenuto in linea sia con le peculiari caratteristiche dell’oggetto di studio sia con le finalità del progetto di ricerca. Nel primo capitolo è stata effettuata una review della letteratura di tipo narrativo al fine di tracciare l’evoluzione storica della coproduzione, fornire un inquadramento teorico della stessa e comprendere le potenzialità che può esprimere nella creazione di valore pubblico. Nel secondo capitolo l’attenzione viene focalizzata sulla relazione tra provider e utenti, e vengono analizzate le pratiche di co-produzione osservate all’interno della Reggia di Caserta, uno dei siti più visitati d’Italia e patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1997. Nel terzo capitolo si vuole comprendere se gli approcci alla co-produzione nella tutela, valorizzazione e promozione degli istituti culturali possano ricevere maggiori impulsi dalla recente riforma del MIBACT che ha dotato di autonomia gestionale i più importanti musei nazionali. Nella considerazioni finali viene evidenziato il ruolo che le tecnologie dell’informazione e i dispositivi digitali utilizzati in chiave social possono rivestire nella creazione di interazioni più intense con l’utenza, aprendo la strada a nuove forme di partecipazione, tra le quali la co-produzione di servizi. [a cura dell'Autore]| File | Dimensione | Formato | |
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