Il progetto di ricerca intende offrire una riflessione sul processo di autovalutazione messo in atto dalle istituzioni scolastiche a seguito dell’emanazione del DPR n.80 del 2013. Il lavoro parte da un’analisi relativa all’evoluzione del concetto di valutazione in campo educativo, per questo sono stati richiamati i principali paradigmi di riferimento, attraverso i quali si è giunti alla definizione di un processo valutativo qualificato attraverso caratteristiche quali: circolarità, consapevolezza, rendicontazione, miglioramento. I processi di decentralizzazione e di autonomia, avviati con la Legge n.59 del 1997, hanno comportato la devoluzione ed il trasferimento a livello di scuola di molte decisioni che in passato venivano assunte a livelli superiori, diviene importante quindi interrogarsi circa i modi in cui la conoscenza possa orientare le azioni dei docenti e dei dirigenti scolastici. Le accresciute responsabilità degli insegnanti e dei capi di istituto suggeriscono la necessità di un maggior controllo, da parte degli operatori scolastici, ad essere più consapevoli delle proprie analisi e dei propri giudizi, anche attraverso un confronto con informazioni esterne all’istituzione, in tale contesto si inserisce la produzione del Rapporto di Autovalutazione (RAV) ad opera delle scuole. Il lavoro presenta i dati e le riflessioni in merito all’indagine esplorativa che la scrivente ha condotto e rivolto agli Istituti Comprensivi della regione Campania, al fine di comprendere se e quanto la spinta trasformativa, introdotta dal DPR 80, sia riuscita a produrre una vera e propria cultura della valutazione. La ricerca ha voluto indagare, attraverso la somministrazione di questionari, il punto di vista dei nuclei di valutazione interna e dei dirigenti scolastici che, in prima linea, si occupano della stesura del Rapporto di autovalutazione. Gli esiti della sperimentazione hanno confermato un atteggiamento propositivo e costruttivo degli intervistati a favore del processo di autovalutazione, tuttavia emergono talune criticità quali: scarse competenze docimologiche, difficoltà nella lettura dati e nella gestione di enormi flussi di informazioni erogate a livello centrale. I risultati ottenuti inducono a ritenere che gli operatori scolastici non nutrono pregiudizi nei confronti del processo autovalutativo, al contrario lo considerano un modo per potersi raccontare e confrontare con altre realtà, ciononostante è lecito chiedersi se le modalità utilizzate sinora siano pertinenti e rispondenti alle caratteristiche delle istituzioni scolastiche italiane. [a cura dell'Autore]

La cultura dell’autovalutazione: un’indagine nelle scuole campane / Maria Tiso , 2021 Apr 13., Anno Accademico 2019 - 2020. [10.14273/unisa-4327].

La cultura dell’autovalutazione: un’indagine nelle scuole campane

Tiso, Maria
2021

Abstract

Il progetto di ricerca intende offrire una riflessione sul processo di autovalutazione messo in atto dalle istituzioni scolastiche a seguito dell’emanazione del DPR n.80 del 2013. Il lavoro parte da un’analisi relativa all’evoluzione del concetto di valutazione in campo educativo, per questo sono stati richiamati i principali paradigmi di riferimento, attraverso i quali si è giunti alla definizione di un processo valutativo qualificato attraverso caratteristiche quali: circolarità, consapevolezza, rendicontazione, miglioramento. I processi di decentralizzazione e di autonomia, avviati con la Legge n.59 del 1997, hanno comportato la devoluzione ed il trasferimento a livello di scuola di molte decisioni che in passato venivano assunte a livelli superiori, diviene importante quindi interrogarsi circa i modi in cui la conoscenza possa orientare le azioni dei docenti e dei dirigenti scolastici. Le accresciute responsabilità degli insegnanti e dei capi di istituto suggeriscono la necessità di un maggior controllo, da parte degli operatori scolastici, ad essere più consapevoli delle proprie analisi e dei propri giudizi, anche attraverso un confronto con informazioni esterne all’istituzione, in tale contesto si inserisce la produzione del Rapporto di Autovalutazione (RAV) ad opera delle scuole. Il lavoro presenta i dati e le riflessioni in merito all’indagine esplorativa che la scrivente ha condotto e rivolto agli Istituti Comprensivi della regione Campania, al fine di comprendere se e quanto la spinta trasformativa, introdotta dal DPR 80, sia riuscita a produrre una vera e propria cultura della valutazione. La ricerca ha voluto indagare, attraverso la somministrazione di questionari, il punto di vista dei nuclei di valutazione interna e dei dirigenti scolastici che, in prima linea, si occupano della stesura del Rapporto di autovalutazione. Gli esiti della sperimentazione hanno confermato un atteggiamento propositivo e costruttivo degli intervistati a favore del processo di autovalutazione, tuttavia emergono talune criticità quali: scarse competenze docimologiche, difficoltà nella lettura dati e nella gestione di enormi flussi di informazioni erogate a livello centrale. I risultati ottenuti inducono a ritenere che gli operatori scolastici non nutrono pregiudizi nei confronti del processo autovalutativo, al contrario lo considerano un modo per potersi raccontare e confrontare con altre realtà, ciononostante è lecito chiedersi se le modalità utilizzate sinora siano pertinenti e rispondenti alle caratteristiche delle istituzioni scolastiche italiane. [a cura dell'Autore]
13-apr-2021
Scienze del linguaggio, della società, della politica e dell'educazione
Rapporto di autovalutazione
Fimiani, Filippo
Tammaro, Rosanna
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4924028
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact