Obiettivo di questo lavoro di tesi di dottorato è quello di realizzare la ricostruzione del testo e lo studio storico-filosofico delle sezioni del commento di Landolfo Caracciolo alle Sentenze dedicate al principio di individuazione. Landolfo Caracciolo è un frate francescano originario di Napoli di cui si hanno poche notizie biografiche, ma che si sa essere vissuto tra la fine del XIII secolo e la prima metà del XIV secolo ed essere stato lettore delle Sentenze a Parigi. Recentemente, Christopher D. Schabel ha sottolineato che, nonostante la fama di Landolfo duri per oltre centocinquanta anni dopo la sua morte, e che l’interesse per il suo commento alle Sentenze sia attestato dalla sua trasmissione (interamente o in parte) in più di trenta manoscritti conosciuti, in diversi altri frammenti e in un incunabulo, tale opera è stata ampiamente trascurata dagli studi dei medievisti contemporanei. A partire dal 1999, Russell L. Friedman e Christopher D. Schabel hanno incentivato un lavoro più puntuale verso il commentario del frate napoletano, lavoro che ha portato, fino ad oggi, alla produzione di numerosi articoli contenenti soprattutto l’edizione di parti del testo relative a questioni dottrinali particolari, all’organizzazione di due sezioni dedicate al pensiero del frate napoletano nel convegno internazionale della SIEPM svoltosi a Freising nell’agosto 2012, e alla preparazione (ancora in corso), da parte di Christopher D. Schabel e di William O. Duba, di una monografia interamente riservatagli. La storia finora ricostruita dagli studiosi ha mostrato come la figura di Caracciolo, sebbene ancora poco studiata, possa essere considerata un interessante strumento per tracciare la storia della recezione nel secondo decennio del XIV secolo presso l’Università di Parigi delle dottrine di Giovanni Duns Scoto e di Pietro Aureolo. In particolare, l’attenzione di Russell L. Friedman e Christopher D. Schabel si è finora concentrata su quelle distinzioni del commento caraccioliano alle Sentenze dedicate ad alcuni aspetti della psicologia filosofica, quali l’intenzionalità e la conoscenza intellettuale dei singolari, per due motivi: da un lato, essi sono tra le tematiche più dibattute all’epoca di Caracciolo a seguito dell’introduzione della teoria della conoscenza intuitiva di Giovanni Duns Scoto e della teoria dell’esse apparens di Pietro Aureolo; dall’altro, essi sono gli argomenti da cui emerge maggiormente quella che, secondo i due studiosi, è la caratteristica principale del lavoro del frate napoletano, ovvero dimostrare che le teorie di Pietro Aureolo non sono corrette attraverso la ripresa e lo sviluppo delle idee del Dottor Sottile. I due campi di indagine relativi all’intenzionalità e alla conoscenza intellettuale del singolare sono tuttavia strettamente connessi al problema dell’individuazione, poiché esso ne è uno dei fondamenti; per questo motivo l’attenzione di questo lavoro di tesi di dottorato si concentrerà sulla teoria caraccioliana dell’individuazione, in modo da integrare gli scritti già intrapresi dai due studiosi attraverso l’identificazione del punto di vista metafisico che è alla base della psicologia filosofica di Landolfo. .. [a cura dell'Autore]
Il principio di individuazione nel Commento di Landolfo Caracciolo alle Sentenze. Testo e studio / Monia Mancinelli , 2017 Jul 20., Anno Accademico 2015 - 2016. [10.14273/unisa-1043].
Il principio di individuazione nel Commento di Landolfo Caracciolo alle Sentenze. Testo e studio
Mancinelli, Monia
2017
Abstract
Obiettivo di questo lavoro di tesi di dottorato è quello di realizzare la ricostruzione del testo e lo studio storico-filosofico delle sezioni del commento di Landolfo Caracciolo alle Sentenze dedicate al principio di individuazione. Landolfo Caracciolo è un frate francescano originario di Napoli di cui si hanno poche notizie biografiche, ma che si sa essere vissuto tra la fine del XIII secolo e la prima metà del XIV secolo ed essere stato lettore delle Sentenze a Parigi. Recentemente, Christopher D. Schabel ha sottolineato che, nonostante la fama di Landolfo duri per oltre centocinquanta anni dopo la sua morte, e che l’interesse per il suo commento alle Sentenze sia attestato dalla sua trasmissione (interamente o in parte) in più di trenta manoscritti conosciuti, in diversi altri frammenti e in un incunabulo, tale opera è stata ampiamente trascurata dagli studi dei medievisti contemporanei. A partire dal 1999, Russell L. Friedman e Christopher D. Schabel hanno incentivato un lavoro più puntuale verso il commentario del frate napoletano, lavoro che ha portato, fino ad oggi, alla produzione di numerosi articoli contenenti soprattutto l’edizione di parti del testo relative a questioni dottrinali particolari, all’organizzazione di due sezioni dedicate al pensiero del frate napoletano nel convegno internazionale della SIEPM svoltosi a Freising nell’agosto 2012, e alla preparazione (ancora in corso), da parte di Christopher D. Schabel e di William O. Duba, di una monografia interamente riservatagli. La storia finora ricostruita dagli studiosi ha mostrato come la figura di Caracciolo, sebbene ancora poco studiata, possa essere considerata un interessante strumento per tracciare la storia della recezione nel secondo decennio del XIV secolo presso l’Università di Parigi delle dottrine di Giovanni Duns Scoto e di Pietro Aureolo. In particolare, l’attenzione di Russell L. Friedman e Christopher D. Schabel si è finora concentrata su quelle distinzioni del commento caraccioliano alle Sentenze dedicate ad alcuni aspetti della psicologia filosofica, quali l’intenzionalità e la conoscenza intellettuale dei singolari, per due motivi: da un lato, essi sono tra le tematiche più dibattute all’epoca di Caracciolo a seguito dell’introduzione della teoria della conoscenza intuitiva di Giovanni Duns Scoto e della teoria dell’esse apparens di Pietro Aureolo; dall’altro, essi sono gli argomenti da cui emerge maggiormente quella che, secondo i due studiosi, è la caratteristica principale del lavoro del frate napoletano, ovvero dimostrare che le teorie di Pietro Aureolo non sono corrette attraverso la ripresa e lo sviluppo delle idee del Dottor Sottile. I due campi di indagine relativi all’intenzionalità e alla conoscenza intellettuale del singolare sono tuttavia strettamente connessi al problema dell’individuazione, poiché esso ne è uno dei fondamenti; per questo motivo l’attenzione di questo lavoro di tesi di dottorato si concentrerà sulla teoria caraccioliana dell’individuazione, in modo da integrare gli scritti già intrapresi dai due studiosi attraverso l’identificazione del punto di vista metafisico che è alla base della psicologia filosofica di Landolfo. .. [a cura dell'Autore]I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


