Le operazioni contrattuali c.d. complesse rappresentano un fenomeno di espressione dell’autonomia privata, funzionale alla soddisfazione di interessi concreti che rispecchiano o si manifestano per i contingenti aspetti della realtà socio economica. Tra le altre categorie dogmatiche anche quella del collegamento negoziale è figlia dell’esigenza di dare una sufficiente risposta alla realtà degli affari che non si lascia incanalare all’intero di una tipizzazione contrattuale talvolta insoddisfacente. L’esame della figura del collegamento negoziale si muove attraverso l’esame di singole ipotesi contrattuali, credito al consumo, leasing, handling, concessione di vendita, secondo una metodologia che dal dato normativo giunge al solo esame del dato giurisprudenziale, esaltando il ruolo dell’interprete nella valutazione degli interessi concreti. Però, di fronte all’uso indiscriminato della categoria giuridica de qua, specie nell’ambito dei contratti di impresa, ci si è chiesti, in primis, se può ancora riconoscersene l’attualità e l’utilità, nel nostro come negli esaminati ordinamenti francese e tedesco, in secundis, seppur attraverso una visione diametralmente opposta, ma supportata dall’intervento del legislatore europeo, rispetto al quale i modelli tedesco e francese risultano anticipatori, se può vagliarsi il collegamento negoziale, non più come categoria empirico-concettuale elaborata dalla dottrina e applicata dalla giurisprudenza bensì quale principio fondamentale del diritto europeo dei contratti, espressione di quell’ulteriore e oramai consolidato principio, anche in seno all’Unione Europea, rappresentato dalla libertà contrattuale. [a cura dell'autore]

Complessità delle operazioni contrattuali e interessi delle parti. Nuove prospettive del collegamento negoziale / Francesca Fiorentino , 2013 Jun 14., Anno Accademico 2011 - 2012.

Complessità delle operazioni contrattuali e interessi delle parti. Nuove prospettive del collegamento negoziale

Fiorentino, Francesca
2013

Abstract

Le operazioni contrattuali c.d. complesse rappresentano un fenomeno di espressione dell’autonomia privata, funzionale alla soddisfazione di interessi concreti che rispecchiano o si manifestano per i contingenti aspetti della realtà socio economica. Tra le altre categorie dogmatiche anche quella del collegamento negoziale è figlia dell’esigenza di dare una sufficiente risposta alla realtà degli affari che non si lascia incanalare all’intero di una tipizzazione contrattuale talvolta insoddisfacente. L’esame della figura del collegamento negoziale si muove attraverso l’esame di singole ipotesi contrattuali, credito al consumo, leasing, handling, concessione di vendita, secondo una metodologia che dal dato normativo giunge al solo esame del dato giurisprudenziale, esaltando il ruolo dell’interprete nella valutazione degli interessi concreti. Però, di fronte all’uso indiscriminato della categoria giuridica de qua, specie nell’ambito dei contratti di impresa, ci si è chiesti, in primis, se può ancora riconoscersene l’attualità e l’utilità, nel nostro come negli esaminati ordinamenti francese e tedesco, in secundis, seppur attraverso una visione diametralmente opposta, ma supportata dall’intervento del legislatore europeo, rispetto al quale i modelli tedesco e francese risultano anticipatori, se può vagliarsi il collegamento negoziale, non più come categoria empirico-concettuale elaborata dalla dottrina e applicata dalla giurisprudenza bensì quale principio fondamentale del diritto europeo dei contratti, espressione di quell’ulteriore e oramai consolidato principio, anche in seno all’Unione Europea, rappresentato dalla libertà contrattuale. [a cura dell'autore]
14-giu-2013
Comparazione e diritti della persona
Leasing
Collegamento negoziale
Credito al consumo
Zambrano, Virginia
Stanzione, Pasquale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11386/4924388
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