Le diverse forme d’intertestualità (citazione, allusione, riassunto, traduzione), applicate ai meccanismi del primo tra i generi (l’epopea), e analizzate in un autore impregnato di rivoluzioni, vanno ben al di là di un semplice esercizio di erudizione. Indagato in un trattato a vocazione apologetica come il Génie du christianisme, poi nello sviluppo poetico di due epopee fondamentali, Les Natchez e Les Martyrs, l’intertesto epico moderno – poiché è la modernità che occorre costruire al passaggio dall’Ancien Régime alla Rivoluzione e da quest’ultima all’Impero – disegna una griglia di lettura legata sia allo statuto del genere che alla storia delle mentalità. I poeti convocati da Chateaubriand nel tessuto testuale dell’epica diventano allora gli interlocutori ideali per sviluppare un discorso sulla Storia. Seguendo un approccio tripartito suggerito dall’autore (argomento, caratteri/passioni, paesaggi), il mosaico intertestuale di Chateaubriand si assembla talvolta per rivelare una connivenza testuale, talaltra per inaugurare una contestazione al contempo poetica e politica. L’analisi di queste stesse tensioni ci aiuta infine a costruire l’immagine più rappresentativa del poeta nel suo Tempo. [a cura dell'Autore]
L’intertexte épique moderne dans la théorie et la pratique de l’épopée chez Chateaubriand / Pierino Gallo , 2012 May 22., Anno Accademico 2009 - 2010.
L’intertexte épique moderne dans la théorie et la pratique de l’épopée chez Chateaubriand
Gallo, Pierino
2012
Abstract
Le diverse forme d’intertestualità (citazione, allusione, riassunto, traduzione), applicate ai meccanismi del primo tra i generi (l’epopea), e analizzate in un autore impregnato di rivoluzioni, vanno ben al di là di un semplice esercizio di erudizione. Indagato in un trattato a vocazione apologetica come il Génie du christianisme, poi nello sviluppo poetico di due epopee fondamentali, Les Natchez e Les Martyrs, l’intertesto epico moderno – poiché è la modernità che occorre costruire al passaggio dall’Ancien Régime alla Rivoluzione e da quest’ultima all’Impero – disegna una griglia di lettura legata sia allo statuto del genere che alla storia delle mentalità. I poeti convocati da Chateaubriand nel tessuto testuale dell’epica diventano allora gli interlocutori ideali per sviluppare un discorso sulla Storia. Seguendo un approccio tripartito suggerito dall’autore (argomento, caratteri/passioni, paesaggi), il mosaico intertestuale di Chateaubriand si assembla talvolta per rivelare una connivenza testuale, talaltra per inaugurare una contestazione al contempo poetica e politica. L’analisi di queste stesse tensioni ci aiuta infine a costruire l’immagine più rappresentativa del poeta nel suo Tempo. [a cura dell'Autore]I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


