La tesi pone il tema dell’orientamento come chiave di volta nei contesti educativi, nei processi formativi e nello sviluppo identitario - in particolare delle nuove generazioni, ma in generale in ogni fase evolutiva della vita - rispetto alla questione di come coniugare i fondamenti dei saperi con modelli e sistemi di padronanza della vita e dell’esperienza, che siano trasversali e generativi. Si tratta di connettere dimensione generalista della formazione e specialismo delle padronanze di area o di indirizzo rispetto alle varie forme di conoscenza, di lavoro e di vita. Vuol dire interrogarsi circa il significato che assume la costruzione di un profilo formativo orientato allo sviluppo dei talenti. In corrispondenza dello sviluppo dei talenti in ciascuno di noi si compie, infatti, il procedere dei saperi e delle forme di vita. Lo strutturarsi di saperi e forme di vita crea un “sistema di menti” entro il quale si inscrive la narrazione, la ricerca e la dialettica insegnamento-apprendimento. Il lavoro si propone di indagare i processi educativi, formativi e di orientamento, nell’ambito della pedagogia del lavoro, in una prospettiva generativa, per evidenziare la centralità della valenza orientativa delle azioni di formazione. A tal fine, si intraprende un percorso di ricerca teorico-epistemologica, teso a rintracciare nell’analisi dei paradigmi e delle teorie di riferimento, modelli e categorie per una riflessione su formatività e lavoro nella postmodernità. Dal punto di vista della pedagogia come scienza di confine, riattualizzare Paideia, Bildung e cura consente di inquadrare nella prospettiva pedagogica della generatività - delineata dalla prof.ssa Mannese -, un approccio all’identità e alla carriera, fondato sui processi decisionali e sulla facoltà della scelta. La tesi presenta un programma di ricerca svolto nell’ambito del più generale lavoro scientifico condotto dall’Osservatorio sui processi formativi e l’analisi territoriale diretto dalla prof.ssa Mannese, attraverso oramai più di dieci anni di attività sul campo, sui temi dell’educazione, della formazione, dell’orientamento, del lavoro e del territorio. Il programma di ricerca-azione è finalizzato alla promozione delle capacità auto-orientative, attraverso la costruzione e l’applicazione di un apposito impianto metodologico, fondato sulla clinica della formazione (Massa) e caratterizzato da tecniche e strumenti basati sulla narrazione, in grado di far leva sui processi riflessivi e, quindi, di autovalutazione dei livelli di competenza, raggiunti nella dimensione autoregolativa dell’apprendimento e dell’azione. Nell’ambito del programma di ricerca-azione realizzato sul tema, sono state messe a punto ed in campo delle linee di azione progettuale ad hoc (Orientaintempo, S.M.A.R.T.Giovani, T.A.L.E.N.T.I.) di cui si offre un quadro delle principali caratteristiche del programma. Dall’esame delle principali risultanze empiriche, quello che si evidenzia è l'importanza di valorizzare il significato orientativo e identitario dei processi di insegnamento-apprendimento – e, quindi, delle esperienze formative e, in prospettiva, professionali e di lavoro -, a partire dall’infanzia, al fine di consentire al soggetto di sviluppare padronanza rispetto ai processi cognitivi, affettivi e relazionali attraverso i quali prendono forma i suo talenti. È questo il più grande valore che può essere generato, sul piano educativo, formativo, lavorativo, identitario, ma anche sociale ed economico. [a cura dell'Autore]
La Pedagogia del lavoro: educazione e processi identitari in esperienze significative di orientamento e apprendimento generativo. Dispositivi per la formazione dei talenti / Maria Ricciardi , 2022 Aug 01., Anno Accademico 2020 - 2021. [10.14273/unisa-5463].
La Pedagogia del lavoro: educazione e processi identitari in esperienze significative di orientamento e apprendimento generativo. Dispositivi per la formazione dei talenti.
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2022
Abstract
La tesi pone il tema dell’orientamento come chiave di volta nei contesti educativi, nei processi formativi e nello sviluppo identitario - in particolare delle nuove generazioni, ma in generale in ogni fase evolutiva della vita - rispetto alla questione di come coniugare i fondamenti dei saperi con modelli e sistemi di padronanza della vita e dell’esperienza, che siano trasversali e generativi. Si tratta di connettere dimensione generalista della formazione e specialismo delle padronanze di area o di indirizzo rispetto alle varie forme di conoscenza, di lavoro e di vita. Vuol dire interrogarsi circa il significato che assume la costruzione di un profilo formativo orientato allo sviluppo dei talenti. In corrispondenza dello sviluppo dei talenti in ciascuno di noi si compie, infatti, il procedere dei saperi e delle forme di vita. Lo strutturarsi di saperi e forme di vita crea un “sistema di menti” entro il quale si inscrive la narrazione, la ricerca e la dialettica insegnamento-apprendimento. Il lavoro si propone di indagare i processi educativi, formativi e di orientamento, nell’ambito della pedagogia del lavoro, in una prospettiva generativa, per evidenziare la centralità della valenza orientativa delle azioni di formazione. A tal fine, si intraprende un percorso di ricerca teorico-epistemologica, teso a rintracciare nell’analisi dei paradigmi e delle teorie di riferimento, modelli e categorie per una riflessione su formatività e lavoro nella postmodernità. Dal punto di vista della pedagogia come scienza di confine, riattualizzare Paideia, Bildung e cura consente di inquadrare nella prospettiva pedagogica della generatività - delineata dalla prof.ssa Mannese -, un approccio all’identità e alla carriera, fondato sui processi decisionali e sulla facoltà della scelta. La tesi presenta un programma di ricerca svolto nell’ambito del più generale lavoro scientifico condotto dall’Osservatorio sui processi formativi e l’analisi territoriale diretto dalla prof.ssa Mannese, attraverso oramai più di dieci anni di attività sul campo, sui temi dell’educazione, della formazione, dell’orientamento, del lavoro e del territorio. Il programma di ricerca-azione è finalizzato alla promozione delle capacità auto-orientative, attraverso la costruzione e l’applicazione di un apposito impianto metodologico, fondato sulla clinica della formazione (Massa) e caratterizzato da tecniche e strumenti basati sulla narrazione, in grado di far leva sui processi riflessivi e, quindi, di autovalutazione dei livelli di competenza, raggiunti nella dimensione autoregolativa dell’apprendimento e dell’azione. Nell’ambito del programma di ricerca-azione realizzato sul tema, sono state messe a punto ed in campo delle linee di azione progettuale ad hoc (Orientaintempo, S.M.A.R.T.Giovani, T.A.L.E.N.T.I.) di cui si offre un quadro delle principali caratteristiche del programma. Dall’esame delle principali risultanze empiriche, quello che si evidenzia è l'importanza di valorizzare il significato orientativo e identitario dei processi di insegnamento-apprendimento – e, quindi, delle esperienze formative e, in prospettiva, professionali e di lavoro -, a partire dall’infanzia, al fine di consentire al soggetto di sviluppare padronanza rispetto ai processi cognitivi, affettivi e relazionali attraverso i quali prendono forma i suo talenti. È questo il più grande valore che può essere generato, sul piano educativo, formativo, lavorativo, identitario, ma anche sociale ed economico. [a cura dell'Autore]I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


