La Colombia è la terra del diritto e della legalità, ma non è la terra della gerarchia normativa, né delle costituzioni stabili. Governa un sistema giuridico alimentato da fonti del diritto, vario e confuso, segnato dalla forte influenza dei giudici. Abbiamo una costituzione rigida e una distinzione dei poteri, ma solo in forme esterne. La nostra Costituzione risale al 1991 e ha già ricevuto 56 riforme nel breve arco di 29 anni, il che denota la sua caratteristica debole e instabile, una caratteristica che è confermata da ogni sguardo alla nostra storia costituzionale locale. Questo costituzionalismo insicuro ha un comportamento i cui aspetti più visibili e "caotici" ci siamo proposti di descrivere; ed è la conseguenza di variabili storiche che ci costringono a uscire dal quadro della propaganda storica che afferma che l'ora zero del nostro passato come nazione - e della nostra legge costituzionale - segna le 6 del pomeriggio del 20 luglio 1810 (Dichiarazione di Indipendenza). Se ammettiamo le innegabili connessioni del nostro sistema legale con la legislazione indiana, che ha governato l'America ispanica per 300 anni, e con la legge castigliana medievale, che ci collega al diritto romano tramite il Siete Partidas (e non solo attraverso il Codice Napoleonico), avremo buone ragioni che aiutano a spiegare la 'debolezza' del nostro costituzionalismo, che è il nostro obiettivo. Nel tracciare queste connessioni, abbiamo scoperto, ad esempio, che un aspetto del nostro sistema di controllo della costituzionalità delle leggi, l'eccezione dell'incostituzionalità (il nostro “controllo diffuso”), è un clamoroso facsimile della dispensa ecclesiastica, che ha le sue radici nei Siete Partidas e nel Decreto di Graziano. Sarebbe vantaggioso per ulteriori ricerche consolidare questo percorso; ma un vuoto sarebbe rimasto se, aggiungendoci alla lista degli eredi della tradizione del pensiero greco e del diritto romano, non ci fossero chiare le condizioni fondamentali di un ordinamento giuridico della tradizione giuridica occidentale (si preferisce parlare della tradizione indoeuropea), quindi saper confrontare, conoscere e parlare di "caos" in Colombia. Tre suggestivi modelli normativi ci aiutano a comprendere queste condizioni di base: le Leggi di Manu, l'Odissea di Omero e le XII Tavole, aiutano a confrontarci attraverso il combattimento storico tra il governo degli uomini e il governo delle leggi. Abbiamo idee francamente superstiziose su come i contenuti di questa tradizione indoeuropea abbiano raggiunto l'America Latina e la Colombia che ci impediscono di capire che c'è una battaglia di principi latente nel sottosuolo del nostro sistema legale, che non è stata ancora risolta. Comprendere quella lotta di contraddizioni implicite e nascoste; chiarire l'antagonismo dei principi indiani e moderni nel nostro sistema legale aiuta a spiegare perché ogni anno modifichiamo inesorabilmente la nostra Costituzione mutevole e vacillante, ea capire perché il nostro costituzionalismo insicuro non mette radici e le sue norme vagano in un incessante spirito di provvisorietà e transitorietà. [a cura dell'Autore]
Arraigo y desarraigo del constitucionalismo colombiano. La constitución débil / Juan Carlos Moncada Zapata , 2021 Aug 01., Anno Accademico 2020 - 2021. [10.14273/unisa-5034].
Arraigo y desarraigo del constitucionalismo colombiano. La constitución débil
-
2021
Abstract
La Colombia è la terra del diritto e della legalità, ma non è la terra della gerarchia normativa, né delle costituzioni stabili. Governa un sistema giuridico alimentato da fonti del diritto, vario e confuso, segnato dalla forte influenza dei giudici. Abbiamo una costituzione rigida e una distinzione dei poteri, ma solo in forme esterne. La nostra Costituzione risale al 1991 e ha già ricevuto 56 riforme nel breve arco di 29 anni, il che denota la sua caratteristica debole e instabile, una caratteristica che è confermata da ogni sguardo alla nostra storia costituzionale locale. Questo costituzionalismo insicuro ha un comportamento i cui aspetti più visibili e "caotici" ci siamo proposti di descrivere; ed è la conseguenza di variabili storiche che ci costringono a uscire dal quadro della propaganda storica che afferma che l'ora zero del nostro passato come nazione - e della nostra legge costituzionale - segna le 6 del pomeriggio del 20 luglio 1810 (Dichiarazione di Indipendenza). Se ammettiamo le innegabili connessioni del nostro sistema legale con la legislazione indiana, che ha governato l'America ispanica per 300 anni, e con la legge castigliana medievale, che ci collega al diritto romano tramite il Siete Partidas (e non solo attraverso il Codice Napoleonico), avremo buone ragioni che aiutano a spiegare la 'debolezza' del nostro costituzionalismo, che è il nostro obiettivo. Nel tracciare queste connessioni, abbiamo scoperto, ad esempio, che un aspetto del nostro sistema di controllo della costituzionalità delle leggi, l'eccezione dell'incostituzionalità (il nostro “controllo diffuso”), è un clamoroso facsimile della dispensa ecclesiastica, che ha le sue radici nei Siete Partidas e nel Decreto di Graziano. Sarebbe vantaggioso per ulteriori ricerche consolidare questo percorso; ma un vuoto sarebbe rimasto se, aggiungendoci alla lista degli eredi della tradizione del pensiero greco e del diritto romano, non ci fossero chiare le condizioni fondamentali di un ordinamento giuridico della tradizione giuridica occidentale (si preferisce parlare della tradizione indoeuropea), quindi saper confrontare, conoscere e parlare di "caos" in Colombia. Tre suggestivi modelli normativi ci aiutano a comprendere queste condizioni di base: le Leggi di Manu, l'Odissea di Omero e le XII Tavole, aiutano a confrontarci attraverso il combattimento storico tra il governo degli uomini e il governo delle leggi. Abbiamo idee francamente superstiziose su come i contenuti di questa tradizione indoeuropea abbiano raggiunto l'America Latina e la Colombia che ci impediscono di capire che c'è una battaglia di principi latente nel sottosuolo del nostro sistema legale, che non è stata ancora risolta. Comprendere quella lotta di contraddizioni implicite e nascoste; chiarire l'antagonismo dei principi indiani e moderni nel nostro sistema legale aiuta a spiegare perché ogni anno modifichiamo inesorabilmente la nostra Costituzione mutevole e vacillante, ea capire perché il nostro costituzionalismo insicuro non mette radici e le sue norme vagano in un incessante spirito di provvisorietà e transitorietà. [a cura dell'Autore]I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


