Il contributo ripercorre gli eventi e gli orientamenti culturali nei confronti del patrimonio costruito, ed in particolare del tempio isiaco, nella prima metà dell’Ottocento. Le relazioni delle commissioni, i resoconti di scavo, le comunicazioni tecniche dei direttori - conservate presso gli archivi di Stato e del Museo archeologico Nazionale di Napoli - costituiscono strumenti che, riletti alla luce del quadro storico al contesto, rivelano informazioni fondamentali per la comprensione dei criteri di approccio all’evidenza archeologica. In tale ottica il dato d’archivio, quale fonte indiretta, consente di ricostruire non solo la storia dei restauri tout-court, ma diviene anche un mezzo per analizzare l’evoluzione delle tecniche di restauro, delle maestranze, dell’organizzazione del cantiere. Attraverso la storia dei restauri si ripercorrono le fasi di ricostruzione, ideazione e spesso di ‘ricreazione’ delle strutture archeologiche come a noi giunte desumendo metodi e interventi adottati. Conoscere tale percorso non ha dunque uno scopo meramente filologico e storico, ma operativo e meta-progettuale nel coadiuvare la fase di analisi e datazione dei diversi interventi di restauro, propedeutica alla disamina e alla analisi critica che sottende le scelte contemporanee di restauro.
In materia di antichità si eviti ogni qualunque innovazione che è sempre dannosa". Restauri e conservazione in situ nella Pompei della prima metà dell'Ottocento
villani, m
2025
Abstract
Il contributo ripercorre gli eventi e gli orientamenti culturali nei confronti del patrimonio costruito, ed in particolare del tempio isiaco, nella prima metà dell’Ottocento. Le relazioni delle commissioni, i resoconti di scavo, le comunicazioni tecniche dei direttori - conservate presso gli archivi di Stato e del Museo archeologico Nazionale di Napoli - costituiscono strumenti che, riletti alla luce del quadro storico al contesto, rivelano informazioni fondamentali per la comprensione dei criteri di approccio all’evidenza archeologica. In tale ottica il dato d’archivio, quale fonte indiretta, consente di ricostruire non solo la storia dei restauri tout-court, ma diviene anche un mezzo per analizzare l’evoluzione delle tecniche di restauro, delle maestranze, dell’organizzazione del cantiere. Attraverso la storia dei restauri si ripercorrono le fasi di ricostruzione, ideazione e spesso di ‘ricreazione’ delle strutture archeologiche come a noi giunte desumendo metodi e interventi adottati. Conoscere tale percorso non ha dunque uno scopo meramente filologico e storico, ma operativo e meta-progettuale nel coadiuvare la fase di analisi e datazione dei diversi interventi di restauro, propedeutica alla disamina e alla analisi critica che sottende le scelte contemporanee di restauro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


