The article is aimed at showing the complex intersection between substantive rules and the evidentiary dynamics in the field of medical liability. As it is well known, the Gelli-Bianco Law (L. 24/2017), sought to balance the patient's right to health with the need to curb defensive medicine and ensure the organizational efficiency of the healthcare system. The present analysis focus on the burden of proof's allocation and on the determination of the causal link, where the civil law criterion of 'more likely than not' is weighed against the distinction between material and legal causation. Particular attention is devoted to the 'percipient' nature of the court-appointed expert witness (CTU), which is fundamental for bridging information asymmetries in proceedings involving damages for loss of chance or breach of informed consent. The analysis ends with a comparative sight at alternative systems, such as the New Zealand model based on 'no-fault' liability, suggesting a possible evolution toward forms of distributive justice that overcome the critical issues of traditional fault-based assessment.

Il saggio esamina la complessa intersezione tra norme sostanziali e dinamiche probatorie nel campo della responsabilità medica. Come noto, la legge Gelli-Bianco (l. 24/2017), ha tentato di bilanciare la tutela del diritto alla salute del paziente con la necessità di arginare la medicina difensiva e garantire l'efficienza organizzativa del sistema sanitario. In quest'ottica, il cuore della riflessione riguarda la ripartizione dell'onere della prova e l'accertamento del nesso causale, dove il criterio civilistico del "più probabile che non" si confronta con la distinzione tra causalità materiale e giuridica. Particolare attenzione viene dedicata alla natura "percipiente" della consulenza tecnica d'ufficio, fondamentale per colmare le asimmetrie conoscitive in procedimenti che coinvolgono danni da perdita di chance o da violazione del consenso informato. Il contributo si conclude con uno sguardo comparatistico verso sistemi alternativi, come quello neozelandese basato sul modello "no-fault", suggerendo una possibile evoluzione verso forme di giustizia distributiva che superino le criticità del tradizionale accertamento della colpa, al fine di garantire una risposta più equa ed efficiente alle istanze di riparazione del danno.

QUANDO LA CURA NON ASSICURA LA GUARIGIONE. IL NUOVO (?) LIBRETTO DI ISTRUZIONI PER ACCERTARE LA RESPONSABILITÀ DEL SANITARIO

Zambrano, Virginia
2025

Abstract

The article is aimed at showing the complex intersection between substantive rules and the evidentiary dynamics in the field of medical liability. As it is well known, the Gelli-Bianco Law (L. 24/2017), sought to balance the patient's right to health with the need to curb defensive medicine and ensure the organizational efficiency of the healthcare system. The present analysis focus on the burden of proof's allocation and on the determination of the causal link, where the civil law criterion of 'more likely than not' is weighed against the distinction between material and legal causation. Particular attention is devoted to the 'percipient' nature of the court-appointed expert witness (CTU), which is fundamental for bridging information asymmetries in proceedings involving damages for loss of chance or breach of informed consent. The analysis ends with a comparative sight at alternative systems, such as the New Zealand model based on 'no-fault' liability, suggesting a possible evolution toward forms of distributive justice that overcome the critical issues of traditional fault-based assessment.
2025
9788833799261
Il saggio esamina la complessa intersezione tra norme sostanziali e dinamiche probatorie nel campo della responsabilità medica. Come noto, la legge Gelli-Bianco (l. 24/2017), ha tentato di bilanciare la tutela del diritto alla salute del paziente con la necessità di arginare la medicina difensiva e garantire l'efficienza organizzativa del sistema sanitario. In quest'ottica, il cuore della riflessione riguarda la ripartizione dell'onere della prova e l'accertamento del nesso causale, dove il criterio civilistico del "più probabile che non" si confronta con la distinzione tra causalità materiale e giuridica. Particolare attenzione viene dedicata alla natura "percipiente" della consulenza tecnica d'ufficio, fondamentale per colmare le asimmetrie conoscitive in procedimenti che coinvolgono danni da perdita di chance o da violazione del consenso informato. Il contributo si conclude con uno sguardo comparatistico verso sistemi alternativi, come quello neozelandese basato sul modello "no-fault", suggerendo una possibile evoluzione verso forme di giustizia distributiva che superino le criticità del tradizionale accertamento della colpa, al fine di garantire una risposta più equa ed efficiente alle istanze di riparazione del danno.
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