Le istruzioni operano nell’ambito di rapporti improntati alla coordinazione e cooperazione fra i soggetti per il conseguimento di un certo risultato , tra i quali figurano in primo piano quelli inerenti allo svolgimento di attività gestorie (anche) nell’interesse altrui. Così individuato lo specifico ambito di operatività, non può trascurarsi di considerare che profilo qualificante dei rapporti di cooperazione, in special modo nella prospettiva della legalità costituzionale e comunitaria - è la tensione comune delle parti alla realizzazione del risultato utile, in funzione del quale ciascuna di esse è chiamata in misura diversa ad operare: in tal modo si spiega perché la portata determinativa propria di queste dichiarazioni si arresti dinanzi alla discrezionalità tecnica riservata al destinatario e, in ogni caso, si moduli – secondo il criterio di proporzionalità – secondo che quest’ultimo sia o meno un “professionista” . Alla luce di tale profilo si delinea, inoltre, in capo a ciascuna delle parti un vicendevole potere di controllo che – relativamente al regime delle istruzioni – si sostanzia, quanto alla posizione del destinatario, nella scelta di disattenderle . Il legame che sembra scorgersi tra la figura delle “istruzioni”, o meglio il potere di impartire istruzioni, e il mandato, quale paradigma dell’agire (anche) nell’interesse altrui forma un primo importante elemento ricostruttivo dei tratti fisionomici delle “istruzioni”.

Controllo e gestione: il potere del mandante di impartire istruzioni

IMBRENDA, Mariassunta
2003-01-01

Abstract

Le istruzioni operano nell’ambito di rapporti improntati alla coordinazione e cooperazione fra i soggetti per il conseguimento di un certo risultato , tra i quali figurano in primo piano quelli inerenti allo svolgimento di attività gestorie (anche) nell’interesse altrui. Così individuato lo specifico ambito di operatività, non può trascurarsi di considerare che profilo qualificante dei rapporti di cooperazione, in special modo nella prospettiva della legalità costituzionale e comunitaria - è la tensione comune delle parti alla realizzazione del risultato utile, in funzione del quale ciascuna di esse è chiamata in misura diversa ad operare: in tal modo si spiega perché la portata determinativa propria di queste dichiarazioni si arresti dinanzi alla discrezionalità tecnica riservata al destinatario e, in ogni caso, si moduli – secondo il criterio di proporzionalità – secondo che quest’ultimo sia o meno un “professionista” . Alla luce di tale profilo si delinea, inoltre, in capo a ciascuna delle parti un vicendevole potere di controllo che – relativamente al regime delle istruzioni – si sostanzia, quanto alla posizione del destinatario, nella scelta di disattenderle . Il legame che sembra scorgersi tra la figura delle “istruzioni”, o meglio il potere di impartire istruzioni, e il mandato, quale paradigma dell’agire (anche) nell’interesse altrui forma un primo importante elemento ricostruttivo dei tratti fisionomici delle “istruzioni”.
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