Il contributo esamina tutte le fasi della storia di un manoscritto greco del secolo XII (Vat. gr. 738), quale si ricostruisce attraverso l'esame delle annotazioni presenti nel codice: dalla nota di vendita (parzialmente erasa ma ancora leggibile) da parte di Teodosio Zygomalas, protonotarios patriarcale nella Costantinopoli postbizantina, a Martin Crusius, uno dei massimi teologi protestanti tedeschi; agli interventi di quest'ultimo, tesi a fornire un'esegesi del testo tràdito (la Pandetta di Antioco) in linea con i principi della Riforma; fino agli inserti di Federico Mezio, collaboratore della Biblioteca Vaticana (e poi vescovo di Termoli), il quale preparò i materiali per la traduzione del testo curata a Roma da Cesare Baronio. Grazie al lavoro viene rivelato un testimone eccezionale di un itinerario assai singolare, tra Ortodossia, Riforma luterana e Cattolicesimo postridentino
Costantinopoli-Tubinga-Roma, ovvero la ‘duplice conversione’ di un manoscritto bizantino (Vat. gr. 738)
DE GREGORIO, Giuseppe
2000
Abstract
Il contributo esamina tutte le fasi della storia di un manoscritto greco del secolo XII (Vat. gr. 738), quale si ricostruisce attraverso l'esame delle annotazioni presenti nel codice: dalla nota di vendita (parzialmente erasa ma ancora leggibile) da parte di Teodosio Zygomalas, protonotarios patriarcale nella Costantinopoli postbizantina, a Martin Crusius, uno dei massimi teologi protestanti tedeschi; agli interventi di quest'ultimo, tesi a fornire un'esegesi del testo tràdito (la Pandetta di Antioco) in linea con i principi della Riforma; fino agli inserti di Federico Mezio, collaboratore della Biblioteca Vaticana (e poi vescovo di Termoli), il quale preparò i materiali per la traduzione del testo curata a Roma da Cesare Baronio. Grazie al lavoro viene rivelato un testimone eccezionale di un itinerario assai singolare, tra Ortodossia, Riforma luterana e Cattolicesimo postridentinoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.